01/01/2013 - 01:00

I Raee e gli obiettivi di politica ambientale nazionale

Consorzio ReMedia ed il sistema nazionale di gestione dei Raee nel suo complesso chiudono il 2009 con ottimi risultati; il 2010, con l'attuazione della raccolta anche presso i punti vendita segnerà un vero punto di svolta verso risultati sempre più in linea con l'Europa.
A parlare è il Sen. Andrea Fluttero, Segretario della Comm. Ambiente del Senato, secondo il quale i cittadini sono consapevoli dell'importanza di una buona raccolta differenziata e che i Comuni, tramite i loro consorzi, i produttori ed i distributori consorziati hanno operato con impegno ed efficienza per recuperare rapidamente il ritardo che ci caratterizzava in questo settore rispetto agli altri paesi europei.
Il sistema nazionale della gestione dei Raee ha attuato - nel 2005 con il decreto e nel 2008 con l'avvio operativo - un approccio nuovo nella gestione dei rifiuti, nello scenario precedente caratterizzato da una logica di "Consorzio unico" o "Obbligatorio" con cui tuttora convive, approccio che accompagnato dal necessario ruolo di controllo pubblico, può consentire un aumento dell'efficienza complessiva del sistema ed un contenimento dei costi per i consumatori.
La corretta gestione dei rifiuti consente in primo luogo di non inquinare l'ambiente attraverso il fenomeno dell'abbandono incontrollato. Inoltre, attivando filiere industriali per il recupero ed il riuso si riducono i costi ambientali necessari a produrre altra materia prima, riducendo al contempo il consumo di risorse del pianeta. E' importante che si sviluppi un approccio industriale al riuso ed al riciclo, superando definitivamente la pure importante fase pionieristica del recupero, per arrivare a prodotti che siano progettati per essere riusati e riciclati. Quindi eco design e filiere industriali per il recupero ed il riciclaggio di materie prime seconde.
Per un Paese come il nostro, che da sempre ha caratterizzato la sua economia sulla trasformazione di materie prime in manufatti, la sfida sarà di industrializzare sempre più la trasformazione di prodotti non più utilizzati, anziché in rifiuti, in "miniere" di materia prima seconda.
Sul punto economia e sviluppo però bisogna intendersi. La cosiddetta "green economy" non può essere un modo per costruire un'economia assistita con l'impegno di ingenti risorse pubbliche. I margini per sviluppare l'economia nel contesto ambientale si devono reperire nell'aumento dell'efficienza di processo e di prodotto offerta dalla ricerca e dall'evoluzione tecnologica.
Tommaso Tautonico
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