05/04/2023 - 12:44

I rifiuti della lana diventano gomitoli: benefici sociali, economici e ambientali

In vista della terza Giornata Italiana della Lana Gomitolorosa promuove una giornata di studi e condivisione di best practice in collaborazione con Agenzia Lane d’Italia e Legambiente

I rifiuti della lana diventano gomitoli

È Biella a ospitare oggi il convegno nazionale per la III «Giornata Europea della Lana», che si celebra il 9 aprile, essendo giorno di Pasqua, è stata anticipata. L’evento, organizzato dall’associazione Gomitolorosa in collaborazione con l’Agenzia Lane d’Italia e Legambiente, ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed è stato quindi invitato il ministro Gilberto Pichetto Fratin. 
Obiettivo dell’incontro, che coinvolge i rappresentanti di vari progetti virtuosi attivati in diverse zone d’Italia, è di rivolgere attenzione alla filiera della lana, facendo rete e suggerendo strumenti per agevolare il riutilizzo di questo antico prodotto, una volta centrale nella vita delle comunità. Alberto Costa (presidente Gomitolorosa), Patrizia Maggia (presidente Agenzia Lane d’Italia) e Stefano Ciafani (presidente Legambiente) coordineranno la tavola rotonda, nella quale i rappresentanti del mondo della cultura, delle associazioni, delle università, delle industrie, degli allevamenti e dalla politica si confronteranno sui molteplici aspetti collegati al tema della lana, offrendo una fotografia completa della situazione odierna della filiera.
 
Allevati per la loro carne e per le produzioni casearie, gli ovini necessitano di essere regolarmente tosati. La loro lana, però, considerata di poco pregio e il cui impiego tradizionale è stato sostituito da materiale sintetico, è ormai diventata un rifiuto e per di più classificato «speciale»: non può essere abbandonata e nemmeno bruciata.  Il convegno offrirà l’occasione per conoscere molti progetti e attività che hanno saputo trasformare la lana da rifiuto a risorsa, utilizzandola in modo creativo, utile e sostenibile.  
L'associazione Gomitolorosa, presieduta dal senologo Alberto Costa, riutilizza la lana che altrimenti andrebbe smaltita come rifiuto speciale, per realizzare progetti di LANATERAPIA nei reparti oncologici, soprattutto legati a tumori femminili come quello al seno o alle ovaie. I reparti oncologici si colorano di gomitoli di lana, con cui le pazienti possono sferruzzare nelle interminabili, e spesso angosciose, attese per gli esami o per la terapia. 

Al fine di dare una seconda vita alla lana, l’associazione sta ora sperimentando un nuovo progetto ambientale e sociale: le palline LANASCIUGA realizzate in maniera artigianale dalle preziose mani di comunità ospiti di centri accoglienza, le prime in Italia di lana autoctona. Attenzione all’ambiente, solidarietà, benessere, empowerment e integrazione che sono le parole cardine del nuovo progetto Gomitolorosa, con cui si intende proseguire fattivamente nel recupero della lana autoctona italiana, salvaguardando l’ambiente e producendo valore condiviso. 
 Durante il convegno, Chiara Spigarelli racconterà il suo progetto Agrivello, che mira a convertire lana di pecora in fertilizzante da poter utilizzare in ambito agronomico. Si tratta di una startup che ruota attorno a quattro pilastri concreti che sono il benessere dell’animale, sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Chiara Spigarelli
, classe 1990, vive e lavora ad Udine. È agronoma zootecnica, laureata in Nutrizione e Benessere Animale ed ha concluso un dottorato di ricerca sul tema degli allevamenti di montagna e della loro sostenibilità nel 2021. Il punto di partenza del suo progetto imprenditoriale è stato quello di fornire una soluzione al problema dello smaltimento della lana in modo che fosse sostenibile a 360°. Agrivello coinvolge nel processo di trasformazione allevatori e istituzioni locali, tecnici scientifici e anche soggetti con fragilità. “Non è un prodotto anonimo, da scaffale, ma è legato a un territorio, a una cultura. Dentro la scatola di pellet c’è il lavoro di tanti, perché da soli non si va da nessuna parte”. Ed è proprio questa la sostenibilità sociale motivo d’orgoglio per Chiara Spigarelli e tutti i suoi collaboratori.
  
Anna Kauber, regista del film documentario “In questo mondo” (2018), che racconta la vita di cento donne pastore in Italia tra i 20 e i 102 anni, insieme a Fabio Venezia, Sindaco di Troina (Enna), affronteranno lo spinoso tema della mafia dei pascoli: la mafia dei terreni, milionaria e feroce, che soggioga i territori. E va dentro un sistema di finanziamenti con un rendimento del 2mila per cento che non dà neanche la droga. E soprattutto a rischio zero. Da circa 20 anni intere famiglie mafiose si appropriano dei fondi europei stanziati per la valorizzazione dei terreni incolti: i boss locali, attraverso estorsioni e minacce rivolte agli allevatori e agricoltori del Parco dei Nebrodi, riescono ad impossessarsi dei loro terreni e ad incassare, poi, pagamenti dai fondi europei per un valore stimato di quasi tre miliardi di euro.

 

Marilisa Romagno
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