01/01/2013 - 01:00

Greenpeace, Legambiente e WWF su Porto Tolle: Enel cancelli il progetto

"Il progetto più pericoloso e dannoso per il clima, nel nostro Paese, è diventato un progetto fantasma. Ma i fantasmi non sono mai presenze rassicuranti". Così Greenpeace, Legambiente e WWF commentano la scomparsa dei 2,5 miliardi di euro destinati alla conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle dai piani di investimento di Enel 2012-2016.
"Questo annuncio è anche il frutto della forte opposizione al progetto, ma quella che potrebbe sembrare una buona notizia, è solo un grande pasticcio che non serve all'Italia" aggiungono le associazioni. Enel cancella Porto Tolle dal suo piano industriale mentre il suo amministratore delegato continua a contestare magistratura e istituzioni per aver rallentato quello stesso progetto. Sulla conversione a carbone di Porto Tolle, poi, è aperta una formale procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) presso il Ministero dell'Ambiente. Se da quella procedura Enel ottenesse un parere positivo, che cosa succederebbe? Direbbero 'scusate, ci siamo sbagliati e vi abbiamo fatto lavorare per nulla' o estrarrebbero dal cilindro i 2,5 miliardi di euro necessari per quello scempio? Dietro a questo pasticcio dell'Enel si cela forse un trucco. Fino a quando l'azienda non annuncerà formalmente la revoca della richiesta di VIA su Porto Tolle, quel progetto resterà una spada di Damocle su ambiente e clima e troverà la più ferma opposizione delle associazioni. E, comunque, come già successo con la scomparsa del nucleare dai precedenti piani di investimento, speriamo che questo annuncio sia di buon auspicio per il definitivo abbandono del progetto di Porto Tolle.
Tommaso Tautonico
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