20/03/2015 - 13:28

Ex Lucchini, Cevital e governo lavorano a piano di riconversione. Ecco i dettagli

Comincia a delinearsi il futuro delle ex acciaierie Lucchini di Piombino, ora di proprietà della Cevital, in un'ottica di sviluppo e sostenibilità.
Al ministero dello Sviluppo Economico, il numero uno della società algerina, Issad Rebrab, ha infatti illustrato al governo italiano e alle istituzioni interessate dalla vertenza la propria strategia industriale per il sito piombinese. 
 
Dopo un approfondito esame della situazione, il vice ministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ha sollecitato la Cevital a presentare in tempi stretti articolazione e tempistica del piano Industriale accompagnato da un piano finanziario in grado di sostenerlo. E Rebrab ha accolto la richiesta dell'esecutivo.
 
Nel frattempo e fin da subito lavoreranno due gruppi tecnici azienda-governo-istituzioni destinati all'analisi delle problematiche connesse, rispettivamente, all'ambiente e alle infrastrutture (con particolare riferimento al porto). In ogni caso verranno mantenuti gli impegni assunti dalle parti il 9 dicembre scorso, al momento della stipula, avvenuta a Palazzo Chigi, del preliminare di vendita. 
 
A conclusione del procedimento di vendita svolto dalle società Lucchini e Lucchini Servizi in amministrazione straordinaria, il Mise aveva infatti autorizzato il commissario Piero Nardi ad accettare l'offerta presentata dalla Cevital per l'acquisto dei rami d'azienda Lucchini Piombino, Lucchini Servizi e Vertek Piombino e delle azioni (69,27%) di GSI Lucchini. In corsa per l'acquisizione del complesso aziendale di Piombino in un primo momento c'era anche la JSW Steel Limited, ma alla fine l'ha spuntata la Cevital che fa parte di un primario gruppo industriale che opera in diversi settori che spaziano dall'industria, all'agroalimentare, all'automotive, alla produzione e vendita di prodotti in vetro, alla grande distribuzione. 
 
L'operazione di acquisizione di Lucchini si colloca nell'ambito di un processo di crescita internazionale del gruppo, con l'obiettivo di sviluppare investimenti in attività con potenziale mercato in Algeria, e prevede, in particolare, il rilancio della produzione di acciaio mediante la realizzazione di due forni elettrici ed altri investimenti nell'attività siderurgica. Saranno inoltre messe in atto nuove iniziative industriali in ambito agro-alimentare e logistico, con investimenti previsti di circa 400 milioni di euro e prospettive, a regime, di pieno riutilizzo del personale Lucchini e Lucchini Servizi. 
 
Il piano di rilancio punta dunque alla riattivazione dell'altoforno e all'adeguamento delle aree per impegnarle nell'industria agroalimentare, ha ricordato il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, che ha partecipato all'incontro. 
 
"Si tratta di un piano di investimenti per oltre un miliardo di euro, quello presentato da Cevital, che si aggiunge ai fondi stanziati dal Governo per le attività di bonifica e per lo smaltimento delle navi, che rappresenta una grande occasione per il rilancio economico e occupazionale della città" ha continuato Velo. 
 
"E' del tutto evidente che tutti gli interventi dovranno essere realizzati coniugando sviluppo e sostenibilità, nel rispetto delle norme previste per la tutela dell'ambiente" ha aggiunto il sottosegretario precisando come il suo ministero sia "già al lavoro per fornire al gruppo algerino tutto il supporto e gli elementi necessari per portare avanti le azioni previste dal piano industriale".
Rosamaria Freda
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