01/09/2014 - 13:44

Energia, infrastrutture, export. Ecco tutte le norme dello "Sblocca Italia"

Sblocca Italia. Energia, infrastrutture ed export. Questi alcuni dei settori "sbloccati" dal decreto varato nei giorni scorsi dal consiglio dei Ministri.
Sblocca Energia. Per quanto riguarda in particolare il comparto dell'energia il provvedimento interviene con una serie di misure sulle infrastrutture energetiche strategiche riconoscendo in particolare la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. 
 
Semplificazione Idrocarburi. Oltre alle norme sulla realizzazione di infrastrutture necessarie per aumentare e differenziare i canali di approvvigionamento dall'estero, si è proceduto anche rispetto alla valorizzazione dei non trascurabili giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale, sbloccando cospicui investimenti (ipotizzabili in 15 miliardi di euro). Il testo riconosce il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità. In particolare, il provvedimento introduce un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciato a seguito di una approfondita valutazione del richiedente, nel rispetto del principio di leale collaborazione con i diversi livelli territoriali, nonché del principio costituzionale di tutela dell'ambiente.
 
Basilicata. Ulteriori norme finalizzate a ottimizzare lo sviluppo delle attività estrattive all'interno del territorio nazionale riguardano la Basilicata, che costituisce una risorsa strategica per il Paese e per la Strategia Energetica Nazionale. Le misure inserite nello "Sblocca Italia" consentiranno di intervenire a correzione di un paradosso: una Regione le cui risorse di idrocarburi potrebbero soddisfare il 10% del fabbisogno nazionale versa in una condizione di difficoltà derivante anche dai vincoli del patto di stabilità interno. La deroga a quest'ultimo, triennale e relativa alle risorse derivanti dalla parte incrementale ottenuta dalle produzioni in loco, esclude dai vincoli del patto le spese sostenute per la realizzazione di interventi di crescita economica e di miglioramento ambientale, comunque compatibili con le politiche di sviluppo nazionali e con la normativa generale del settore.
 
Veicoli a basse emissioni. La revisione della normativa vigente punta a rendere flessibile il riparto delle risorse tra le diverse classi di incentivi, riducendo alcune rigidità e eliminando ulteriori restrizioni relative alla destinazione dei veicoli e alle modalità di fruizione del beneficio. Il fine è quello di rendere quanto più accessibili gli incentivi, favorendo la ripresa del mercato e il ricambio del parco veicoli mediante una maggiore diffusione di quelli a minori emissioni complessive.
 
Sblocca Infrastrutture.  Vengono sbloccate opere già finanziate con immissione di nuove risorse a condizione che i cantieri (non l'approvazione del piano finanziario, non il progetto né la gara di appalto) di queste opere aprano entro date certe nell'arco di dieci mesi dall'approvazione del decreto. Questo pacchetto di interventi è finanziato con quasi 4 miliardi di euro (3 miliardi 890 milioni), di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo.
 
Clicca qui per scaricare l'elenco delle opere "sbloccate" dal provvedimento. 
 
Sblocca Export. Il pacchetto prevede il lancio di un "Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia" per oltre 270 milioni di euro nel triennio 2015-2017, attraverso interventi mirati di diffusione e promozione delle produzioni italiane in campo industriale e agro-alimentare. Si è scelto di legare la promozione del Made in Italy a significativi incentivi all'innovazione per le imprese coinvolte, anche attraverso l'assunzione di figure professionali specializzate nei processi di internazionalizzazione (export manager).
 
Il dcreto  prevede la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, anche in vista di Expo 2015, e un potenziamento degli strumenti di contrasto all'Italian sounding nel mondo. Sul piano della competitività si punta alla creazione di piattaforme logistico-distributive all'estero, al rafforzamento degli accordi con le reti di distribuzione, alla valorizzazione e tutela delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti. Il piano di attrazione degli investimenti esteri sarà promosso dall'ICE e comprenderà la promozione delle opportunità presenti in Italia, l'assistenza tecnica agli operatori esteri e di tutto quanto possa facilitare l'investimento da parte dell'operatore estero nel territorio nazionale.
 
Sblocca Bagnoli. La misura, pensata anzitutto per l'ex area industriale di Bagnoli-Coroglio (NA), ma estensibile anche a ulteriori contesti della stessa categoria, mira a dare finalmente una prospettiva di riqualificazione e di sviluppo di un'area storicamente critica sotto il profilo ambientale e del tessuto urbano. Nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni, la norma individua le fasi del procedimento finalizzato alla riqualificazione dell'area, individuando anche le sue linee di sviluppo e gli interventi da realizzare (polo per la nautica da diporto; parco della scienza; insediamenti residenziali, turistico-ricettivi, commerciali e produttivi avanzati).
 
Dissesto idrogeologico. Parte l'opera di prevenzione e messa in sicurezza dell'Italia più fragile colpita da frane e allagamenti. Gli articoli prevedono misure per il superamento delle procedure di infrazione, accelerazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per l'adeguamento dei sistemi di fognatura e depurazione degli agglomerati urbani nonché il finanziamento di opere urgenti di sistemazioni idraulica dei corsi d'acqua nelle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione.
 
Rocce da scavo. Adeguamento allo standard europeo, anche in questo caso con una forte semplificazione e snellimento burocratico, per quanto riguarda la disciplina del deposito preliminare alla raccolta e della cessazione della qualifica di rifiuto delle terre e rocce da scavo e per la gestione delle terre e rocce da scavo con presenza di materiali di riporto e delle procedure di bonifica di aree con presenza di materiali di riporto.
 
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Rosamaria Freda
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