01/01/2013 - 01:00

Emergenza Lampedusa: i rischi secondo Legambiente

Durante la visita a Lampedusa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato la realizzazione di un nuovo "miracolo italiano" per salvare l'isola. Legambiente ne denuncia i possibili rischi (deregulation, cemento e grandi opere) proponendo invece per l'isola un futuro sostenibile all'insegna della riqualificazione edilizia e del turismo.
 
Porti franchi, cancellazione dei tributi, abolizione della burocrazia, casinò, campi da golf e una probabile gigantesca colata di cemento ai danni del territorio. 
E' quanto succederebbe secondo Legambiente se il piano proposto da Berlusconi fosse realizzato.
L'associazione invece auspica azioni legate alla vera vocazione dell'isola, quella turistica, proponendo un serio intervento di riqualificazione edilizia e la promozione del suo inestimabile patrimonio naturale
 
Oltre l'80% dell'isola è infatti posto sotto tutela grazie a una Riserva Naturale Regionale (che registra 100.000 visitatori l'anno), un'Area Marina Protetta e un Sito di Importanza Comunitaria.
"Come è già accaduto in passato per l'Aquila - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - anche a Lampedusa Berlusconi ha usato la demagogia e il populismo a scapito dei reali interessi dei lampedusani che da anni subiscono le conseguenze di una politica dell'immigrazione improvvisata e trascurata. La gravità dei problemi di Lampedusa esige un intervento efficace che garantisca il futuro degli abitanti e lo sviluppo del territorio e non annunci sensazionalistici che promettono un'isola felice e rendono impraticabile qualunque serio confronto sulle scelte di sviluppo da fare".
 
"Lampedusa non ha bisogno di liberalizzare le attività edilizie - ha dichiarato il presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana - ma di dotarsi finalmente di un piano regolatore che non ha mai avuto e di un piano paesaggistico che disciplini l'uso ordinato del territorio e recuperi decenni di degrado, frutto di abbandono ed abusivismo. E poi bisogna finalmente realizzare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti che faccia partire la raccolta differenziata, mai avviata, e del ciclo delle risorse idriche ed energetiche puntando alla sostenibilità".
Lisa Zillio
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