01/01/2013 - 01:00

Ecospiagge

"Il messaggio che lanciamo è trasversale e assolutamente libero di essere interpretato e svolto nel concreto, perché ben capiamo che anche le circostanze e il territorio sono molto diversi da regione a regione. In ogni caso, ci piace proporlo più come un movimento di pensiero che come un'ideologia e tanto meno, ci teniamo a sottolinearlo, sotto alcuna categorizzazione politica o sindacale", spiega Domenico Marchetti, coordinatore di "Ecospiagge" e dell'omonimo sito internet (www.ecospiagge.it) che sostiene la causa ambientalista all'interno degli stabilimenti balneari italiani. "Nato nel 2003 e sostenuto inizialmente dalla provincia di Rimini - continua Marchetti - il progetto ha preso l'avvio coinvolgendo dapprima una ventina di stabilimenti di Rimini e Riccione, ciascuno con la propria sensibilità sul discorso ambientale.
Dalla raccolta differenziata, ai pannelli fotovoltaici, al recupero dell'acqua dolce, ciascuno ha potuto esprimersi con assoluta libertà sull'argomento. "L'approccio in qualche modo amatoriale è proseguito negli anni con esperienze polivalenti, ma anche estemporanee. Parallelamente alla crescita della coscienza ambientalista collettiva e grazie anche alla partecipazione, stagione dopo stagione, alle fiere specializzate l'interesse è via via cresciuto anche da parte degli stabilimenti di altre regioni d'Italia. "Da qui è maturata l'idea di costruire una sorta di network nazionale che idealmente colleghi tutti gli stabilimenti affini per impegno ecologico, li distingua e li segnali per la loro eccellenza ambientale". Ma la vera svolta è avvenuta lo scorso anno, con l'ideazione di una campagna rivolta al pubblico per incentivare trasporti alternativi all'automobile, premiando il consumatore che si presenta allo stabilimento aderente al progetto con il biglietto ferroviario, aereo o del pullman. Come? Con un kit di risparmio energetico d'acqua o di energia elettrica, fornito dall'Enel. "Un'idea concreta e positiva che ci vede schierati assieme al pubblico, e dunque migliora l'immagine balneare, rendendola propositiva e moderna", tiene a sottolineare Marchetti.

Quali benefici per chi aderisce? Innanzi tutto, la possibilità di sfruttare liberamente il logo "ecospiagge" sia nello stabilimento sia su eventuali gadget promozionali nella propria zona (adesivi, magliette e merchandising vario, cartellonistica pubblicitaria ecc.). E ancora: la visibilità sul portale assieme a tutti gli altri stabilimenti italiani aderenti, nonché la fornitura di 60 kit di risparmio, per altrettanti omaggi alla clientela. "Cercheremo prossimamente di rivedere la grafica del sito per renderla ancora più moderna ed accattivante. Mi piacerebbe pubblicare una sorta di mappatura italiana delle spiagge ecologiche, per dare al pubblico la possibilità di scegliere davvero la spiaggia a lui più adatta".

Al gestore aderente, oltre ad un piccolo contributo spese, l'onere e l'onore di attivarsi concretamente a favore dell'ambiente, attraverso l'impiantistica e le iniziative più adeguate. "Allo stabilimento chiediamo solo un'auto certificazione del suo impegno a favore dell'ambiente, ritenendo che ben capisca quanto sia nel suo stesso interesse rispettare l'impegno assunto, non tanto verso di noi quanto verso l'ambiente e la sua stessa clientela. Ci sono solo dei vantaggi ad essere ecologici", conclude Marchetti. Un ambiente più pulito e sano, una coscienza più rispettosa ed educata anche da parte della clientela, un'immagine dell'attività più "buona" e positiva, un elemento di distinzione e di carattere che può solo giovare alla categoria e a tutta la collettività.
Vesna Tomasevic
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