01/01/2013 - 01:00

Ecosistema scuola 2011

Il rapporto di Legambiente boccia l'edilizia scolastica italiana: il 36% degli edifici necessita di interventi di manutenzione urgenti, il 50% è in aree a rischio sismico e solo il 58% possiede il certificato di agibilità.
 
L'indagine di Legambiente sulle scuole d'infanzia primarie e secondarie di primo grado realizzata su 93 capoluoghi di provincia, fotografa un patrimonio edilizio scolastico ancora in stato di forte emergenza.
In generale anche quest'anno il Centro Nord si conferma in testa alla graduatoria con Prato (1°), seguita da Trento (2°), Parma (3°), Biella (5°), Frosinone (8°) e Terni (9°), mentre entrano nella top ten, Siena (4°), Alessandria (6°), Reggio Emilia (7°) e Verbania (10°). 
Se si considerano le regioni, invece, sono di nuovo il Piemonte, la Toscana e l'Emilia Romagna le portabandiera della qualità dei servizi e dell'edilizia scolastica. 
 
La prima città del Sud è Napoli (24° posto) per il possesso delle certificazioni di agibilità, staticità e igiene, ma anche un buon risultato in termini di raccolta differenziata. 
A distinguersi sull'impiego di energie rinnovabili Imperia, Prato, Ragusa e Vicenza mentre Ferrara, Vercelli, Milano, Trento, Bolzano e Messina sono le città che investono mediamente di più nella manutenzione straordinaria e Milano, Parma, Agrigento, Udine, Bologna e Firenze quelle che investono di più in quella ordinaria.
Un problema comune in tutta la Penisola è la carenza di strutture dedicate allo sport, di cui ancora oggi sono sprovviste il 45% delle scuole.
Altro grave deficit delle scuole italiane a livello nazionale è la mancanza di un monitoraggio del rischio ambientale.
 
"Nonostante i proclami governativi, attendiamo la pubblicazione dell'Anagrafe scolastica, in sospeso da quindici anni, per avere un quadro preciso delle condizioni in cui versano gli edifici scolastici in Italia - ha dichiarato Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione dell'associazione -.La scarsità e la discontinuità delle risorse finanziarie non sono il nodo principale dell'uscita da questo stallo, lo è invece la possibilità di lavorare su una programmazione e pianificazione a medio e lungo termine, che dia modo di analizzare i bisogni del patrimonio edilizio scolastico nazionale nella sua complessità ed interezza. Per uscire dall'emergenza che da undici anni Ecosistema Scuola denuncia, infatti, è necessario garantire organicità e stabilità al trasferimento delle risorse, ridefinire competenze e ruoli degli Enti, per completare definitivamente l'anagrafe scolastica. Ma ci aspettiamo anche dalle istituzioni che l'edilizia scolastica divenga terreno di riqualificazione e gestione edilizia di eccellenza, attenta alla sostenibilità e alla vivibilità anche formativa dei luoghi, luoghi dove ogni giorno vivono ben otto milioni di studenti".
Lisa Zillio
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