01/01/2013 - 01:00

Ecosistema incendi 2011: il dossier di Legambiente

Aumentano gli incendi nei primi 8 mesi di quest'anno. Un dato in controtendenza rispetto al bilancio più che positivo del 2010. Dal 1° gennaio al 10 agosto 2011, infatti, secondo le stime del Corpo forestale dello Stato, sono già divampati 3.008 incendi boschivi che hanno percorso 16.487 ettari di cui 8.245 boscati e 8.242 non boscati.
Rispetto allo stesso periodo del 2010 si è registrato un aumento del 66% degli incendi e anche della superficie totale percorsa dalle fiamme: ben il 41% in più. La Calabria, nei primi otto mesi del 2011, risulta essere una delle regioni più "calde" con 486 incendi. Mentre in Puglia si è rilevata la maggiore estensione di superficie boscata percorsa dal fuoco con ben 2.020 ettari.
In Italia, nel 2010, gli incendi sono diminuiti del 9% rispetto al 2009 e l'estensione delle aree percorse dal fuoco ha subito una flessione del 36%: nello specifico, su tutto il territorio nazionale, si sono verificati 4.884 incendi che hanno bruciato 46.537 ettari di superficie, di cui 19.357 boscata e 27.180 non boscata. Continua ad essere il Sud il tallone d'Achille italiano per i roghi: nel 2010 in Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia sono andati in fumo complessivamente circa 37.000 ettari di territorio, l'80% della superficie incendiata in tutta Italia.
A undici anni dall'emanazione della Legge Quadro 353/2000 in materia di anti-incendio boschivo, ben il 69% delle amministrazioni comunali svolge un lavoro positivo per la mitigazione del rischio incendi boschivi e solo il 31% un lavoro negativo. Scendendo nel particolare, ben il 78% delle amministrazioni comunali ha istituito il catasto delle aree percorse dal fuoco (il 50% lo ha aggiornato nell'ultimo anno), il 69% dei comuni svolge attività di prevenzione degli incendi boschivi e di interfaccia, mentre il 75% ha approvato del Piano Emergenza comunale per incendi di interfaccia, ovvero per i roghi che lambiscono aree antropizzate. Solo il 5% dei Comuni applica pienamente la Legge Quadro.

Sono questi alcuni dei dati di "Ecosistema Incendi 2011", l'indagine che ogni anno fotografa la situazione dei comuni italiani nella lotta agli incendi boschivi realizzata nell'ambito della campagna nazionale 'Non scherzate col fuoco', realizzata da Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con il Corpo Forestale Pugliese. I dati pugliesi sono stati presentati, questa mattina, in conferenza stampa da Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Fabiano Amati, Assessore alla Protezione Civile della Regione Puglia, Giuseppe Silletti, Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato, e Giuseppe Maria Taurino, Direttore Generale Arif.
L'indagine "Ecosistema Incendi 2011" si è concentrata sulla rilevazione di parametri che indicano lo stato di attuazione della legge 353/2000 e le azioni messe in campo dalle amministrazioni comunali per arginare la piaga degli incendi boschivi (tra cui campagne di informazione alla popolazione, sistemi di avvistamento dei focolai e presidio del territorio, perimetrazioni delle aree percorse dal fuoco e approvazione e aggiornamento del relativo catasto, esistenza di piani comunali di emergenza per gli incendi di interfaccia e rapporto e sinergia con il volontariato di protezione civile). In particolare, l'indagine si è concentrata su tutti i comuni italiani che nel quadriennio 2007-2010 hanno subito incendi con una superficie percorsa dal fuoco pari o superiore a 10 ettari. La graduatoria che ne esce vuole sollecitare le amministrazioni comunali ancora inadempienti ma anche valorizzare il buon lavoro svolto da molte altre.

In Puglia, al questionario hanno risposto ben 52 amministrazioni comunali su 114, che hanno subito almeno un incendio di estensione pari o superiore ad un ettaro, pari al 46% del campione. Nel 2010, in Puglia, le cifre salgono drasticamente: gli incendi divampati sono 473 incendi con 5.020 ettari bruciati rispetto ai 277 incendi e 4.358 ettari andati in fumo nel 2009. La provincia più colpita è Bari, con 156 incendi divampati e 2.703 ettari bruciati, seguita da Taranto, con 116 incendi e 1.221 ettari andati in fumo. La provincia con meno roghi è quella di Brindisi, con 12 incendi e solo 17 ettari bruciati. Scendendo nel particolare, e analizzando gli ettari bruciati nei singoli comuni che hanno risposto al questionario, il podio spetta ad Altamura (Ba), con 2.824 ettari, seguita da Andria e Gravina di Puglia (Ba) rispettivamente con 2.240 e 2.032 ettari.
"Gli incendi -dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia- continuano a rappresentare un danno incalcolabile per il nostro patrimonio boschivo. I dati pugliesi testimoniano come l'attenzione sul fenomeno degli incendi boschivi debba rimanere alta e come non si possa abbassare la guardia su tutte le attività di prevenzione e mitigazione che hanno portato negli ultimi anni a una riduzione dei roghi".
Marilisa Romagno
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