01/01/2013 - 01:00

Continua il mistero dei boati nel Fadalto

Ancora senza soluzione il mistero dei boati che da qualche settimana spaventano gli abitanti della Val Lapisina e del Fadalto, frazione del comune di Vittorio Veneto in provincia di Treviso. Evento sismico? Movimenti di falde nel cuore delle montagne? Frane?
 
Le riunioni tecniche di questi giorni smentiscono la possibilità che questi anomali fenomeni acustici abbiano un'origine sotterranea riconducibile a terremoti.
Gli strumenti hanno infatti registrato solamente eventi superficiali (115 microscosse e vibrazioni nel raggio di due chilometri registrare tra il 26 gennaio e l'1 febbraio 2011) non riconducibili a movimenti di faglie profonde.
 
"Da quando abbiamo installato i sismografi e avviato le registrazioni - ha spiegato Pierluigi Bragato, sismologo del Centro di ricerche Sismologiche (CRS) di OGS, l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale - gli eventi acustici sono diminuiti per numero e intensità. Abbiamo evidenziato una corrispondenza fra i boati avvertiti dalla popolazione locale e i segnali sismici registrati".
 
"Anche se non ne abbiamo la certezza assoluta, si ipotizza possa trattarsi di masse rocciose poco profonde (qualche centinaio di metri) che si trovano in uno stato di tensione e che, fratturandosi e liberando energia, producono i rumori che la popolazione sente" dice Paolo Comelli direttore del CRS.
 
Secondo il geologo Paolo Marsan della Protezione civile nazionale, "la fenomenologia segnalata sembra avere cause superficiali e non sarebbe attribuibile a fenomeni tettonici di profondità". 
Proprio per questo lo stesso Marsan ha invitato "ad una ulteriore ricerca sull'altopiano del Cansiglio, per capire se esiste un bacino sotterraneo alle spalle della zona dei boati che possa produrli.
Rimane comunque alta la guardia a livello di piani di intervento ad opera della protezione civile e delle norme antisismiche obbligatorie per i comuni interessati.
Lisa Zillio
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