01/01/2013 - 01:00

Coldiretti: caldo umido, miele e colture a rischio

Secondo la Coldiretti, le api volano meno e producono di conseguenza meno miele, le colture si seccano e diventano necessarie irrigazioni straordinarie, gli animali d'allevamento dimagriscono. Tutta colpa del caldo umido
 
Secondo Coldiretti, le api stremate dal caldo hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto del polline, mettendo a rischio la produzione di miele. Inoltre, con le elevate temperature, il granoturco rischia di appassire, le barbabietole si lessano nei campi aridi e si registra un anticipo di vendemmia fino a quindici giorni con raccolto più contenuto, mentre i maiali sono inappetenti e le mucche producono fino al 10 per cento di latte in meno
 
Coldiretti evidenzia inoltre l'aumento del 60 per cento del numero di incendi boschivi rispetto allo scorso anno e la crescita del 41 per cento anche della superficie totale percorsa dalle fiamme, secondo i dati del Corpo forestale dello Stato relativi alla prima decade di agosto. 
 
Cercando di prevenire gli incendi attraverso un lavoro di sorveglianza e, dov'è possibile, salvare le colture con l'irrigazione abbondante dei campi, resta il problema del caldo per il mondo animale. Per le api la Royal Society for the protection of birds (Rspb) consiglia di preparare degli "energy drink" con due cucchiai di zucchero e uno di acqua per aiutarle.  Per gli animali nelle stalle che mangiano meno per il caldo umido, sono state allestite - conclude la Coldiretti - doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell'alimentazione preparata dagli allevatori.
Mara Giuditta Urriani
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