01/01/2013 - 01:00

Clamoroso: le polveri sottili non inquinano!

O meglio, non tutte! Il dipartimento di chimica dell'Università di Bari in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell'Università del Salento hanno effettuato uno studio sulle polveri sottili, meglio conosciute con il nome di particolato atmosferico, pm.
Sapevate che esistono diversi tipi di polveri sottili? Immaginiamo di si. Una delle differenze fondamentali è la loro provenienza, un aspetto di primaria importanza che ne determina la pericolosità. A sostenere questa ipotesi è il progetto SIMPA (Sistema Integrato per il Monitoraggio del Particolato Atmosferico) sviluppato dall'Università di Bari in collaborazione con quella del Salento. Importante dunque, più della dimensione del particolato, è la sua origine. Le particelle di smog e traffico sono piccole, leggere e molto dannose; quelle che arrivano dal deserto sono più pesanti ma non pericolose. Per questo nel nord Italia le polveri sono dannose, perchè derivano dallo smog e dal traffico veicolare; il sud può ritenersi più "fortunato" perche le particelle arrivano dai deserti africani.

Soddisfatto il vice presidente della Regione Puglia Capone che afferma "Siamo la Regione che ha puntato di più in Italia su un binomio vincente: ricerca e giovani. In questo progetto vediamo all'opera un team di 23 ricercatori, più due docenti, con un'età media di trent'anni, per la maggior parte donne, che volano davvero alto per qualità delle idee e per la carica innovativa del loro approccio alla soluzione dei problemi. A questi giovani cervelli abbiamo fornito gli strumenti per alzare il livello di competitività della Puglia, valorizzando attraverso le loro idee, il nostro stesso territorio. Grazie a loro la Puglia ancora una volta si distingue come un caso internazionale nel mondo della ricerca"

I risultati della ricerca permettono di apportare una sostanziale modifica all'apparato legislativo in quanto, le attuali leggi, prevedono sanzioni per chi supera la soglia di polveri sottili. Alla luce di questa ricerca, dimostrato che non è il peso quello che conta, ma la provenienza, le leggi potrebbero subire una revisione. Il parere di Gianluigi De Gennaro, uno dei giovani ricercatori "Le polveri fini del Tavoliere sono diverse da quelle della Pianura Padana. A Milano le polveri prodotte dal traffico restano lì, come imprigionate in una piccola scatola. Il nostro territorio invece ha capacità disperdenti migliori perché c'è vento, sole, scambi di calore terra-aria. Ecco perché in Puglia siamo più soggetti agli eventi transfrontalieri cioè ad apporti di polveri da altre parti del mondo. Noi abbiamo concentrazioni di PM10 molte alte. Provengono dal Sahara e dal Nord Est dell'Europa, però per fortuna non sono così pericolose come quelle prodotte dal traffico. Gli strumenti tradizionali misurano il particolato, cioè le polveri, ma ignorano da dove provenga. Noi invece abbiamo sviluppato strumenti e metodi per capire l'origine delle particelle, se sono locali o se provengono dall'estero. Questo ci permette, tra l'altro, di fornire all'Ue le prove richieste per ridurre le infrazioni".
fonte: ecologiae
Tommaso Tautonico
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