01/01/2013 - 01:00

Cina: allarme inquinanti

Nel primo censimento cinese si sfata il mito della Cina come potenza economica ad inquinamento controllato. Agricoltura e corsi d'acqua sono vero tallone d'Achille della superpotenza asiatica.
La Cina ha presentato il primo censimento nazionale sulle fonti inquinanti della Repubblica Popolare. A parlare è stato il vice-ministro per la protezione ambientale Zhang Lijun il quale ha spiegato che "il primo censimento delle sorgenti di inquinamento del Paese è un'inchiesta significativa sulla situazione nazionale. I principali obiettivi del censimento sono stati rispettati." Il censimento ha individuato oltre 6 milioni di punti inquinanti di origine sia industriale, che agricola e residenziale e inoltre ha anche creato una mappa delle installazioni centralizzate per il controllo dell'inquinamento. Il censimento è costato 737 milioni di yuan (100 milioni di dollari) e - partito nel 2007 - ha coinvolto ben 570.000 persone nella raccolta dei dati.
"Gli sversamenti di inquinanti industriali provengono in maggioranza da un piccolo numero di industrie e di settori, che soffrono di importanti problemi strutturali - ha continuato Zhang - Le fonti agricole hanno una notevole influenza sull'acqua del Paese."
Proprio acqua e agricoltura sembrano il vero tallone d'Achille di tutta l'operazione. Se due anni fa i dati forniti dalle amministrazioni locali sembravano rassicuranti, la verità emersa dal censimento si è dimostrata più dura del previsto. Nelle province agricole che negli ultimi venti anni hanno subito un processo di forte industrializzazione, gli scarichi agricoli sarebbero ormai fortemente inquinati a causa della grande quantità di fertilizzanti chimici.
Per capire la gravità della questione è sufficiente pensare che dal 1981 al 2007 l'utilizzo di fertilizzanti azotati è aumentato del 191% giungendo così a quei 32,6 milioni di tonnellate che sono in parte causa dell'inquinamento registrato dal censimento di Pechino. La situazione è tale che anche il ministero per la protezione dell'ambiente è stato costretto ad ammettere che: "La Cina fa fronte a grandi difficoltà ambientali sullo sfondo della crescita economica rapida." La cosa era immaginabile ma ora è realtà e abbatte tutte le precedenti descrizioni della Cina come un paese all'avanguardia nella lotta all'inquinamento in cui tutto era ormai sotto controllo e destinato ad un futuro radioso ed ecologico.
Tommaso Tautonico
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