01/01/2013 - 01:00

Cambiamenti climatici: la nebbia sta scomparendo

Un'altra illustre vittima dei cambiamenti climatici sembra proprio essere la nebbia, quel fenomeno meteorologico per cui, in prossimita' del suolo o sopra superfici d'acqua, il vapore si condensa intorno alle particelle del pulviscolo atmosferico creando un ammasso di microscopiche gocce d'acqua che provoca un'evidente diminuzione della visibilità.
Questa diminuizione e' stata registrata sia in Italia sia lungo le coste degli Stati Uniti.
Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all'Universita' di Firenze, ha rilevato una riduzione del 30-35% negli ultimi 20 anni in Pianura Padana, conosciuta fino agli anni '90 come una delle zone piu' nebbiose del mondo.
"Da quell'anno in poi non sono stati piu' registrati i picchi massimi e i giorni di nebbia si sono notevolmente ridotti anche se gli ultimi due anni hanno fatto registrare un ritorno a una situazione simile agli anni '60-'90".
Questo periodo, infatti, "e' stato caratterizzato da valori medi di nebbia molto elevati - ha spiegato Maracchi - mentre poi la media '80-'99 e' caratterizzata gia' da una fase di cambiamento della circolazione atmosferica e del clima".
"Questa 'perdita' di nebbia - ha poi concluso Maracchi - e' probabilmente dovuta a un cambiamento della circolazione. L'aria umida viene dall'Adriatico e va a cozzare con le Alpi Marittime. Con la modifica della circolazione quest'aria umida proveniente dall'Adriatico la nebbia non ha la stessa frequenza".
Negli Stati Uniti, i ricercatori dell'Universita' di Berkley hanno redatto uno studio, che sara' pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, in cui viene sottolineato come la drastica riduzione della nebbia, accompagnata da un aumento della temperatura media, possa causare ripercussioni negative sulle foreste di sequoie che popolano la costa orientale degli Stati Uniti: la nebbia, riuscendo a prevenire la perdita di acqua dagli alberi, svolgeva un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'ecosistema costiero, che adesso si trova in pericolo.
Dalle analisi effettuate lungo la costa orientale degli Stati Uniti e' emerso che, solo nell'ultimo secolo, in estate, si riscontra  una perdita giornaliera di nebbia di circa tre ore, con conseguenze negative su sequoie, animali e piante che, non potendo piu'contare sul particolare clima umido delle zone costiere, non riescono a continuare il naturale processo di rigenerazione.
Basandosi sui dati di visibilita', vento e temperatura concesse dagli aeroporti, i ricercatori Usa hanno identificato nella differenza di temperatura tra costa e interno del Paese la causa principale di questa progressiva scomparsa.
James A. Johnstone, autore dello studio, ha affermato: "I dati supportano l'idea che la nebbia costiera della California del Nord e' diminuita in connessione al calo del gradiente di temperatura tra costa e interno. Nonostante sia basso il rischio che le sequoie mature muoiano a titolo definitivo, questo processo puo' intaccare fortemente il reclutamento di nuovi alberi: andando a cercare altrove acqua, alti tassi di umidita' e temperature piu' fresche si avranno effetti sull'attuale gamma di sequoie, piante e degli animali che vivono in questi fragili ecosistemi".
Lisa Zillio
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