01/01/2013 - 01:00

Cambiamenti climatici: colpa del vapore acqueo?

Cosa succederebbe se, tutti quelli che urlano a gran voce un ingiustificato allarmismo nei confronti della responsabilità dell'uomo nel processo di riscaldamento globale della Terra, avessero ragione?
Secondo uno studio condotto dal team guidato da Susan Solomon (presso la US National Oceanic and Atmospheric Administration) e pubblicato in questi giorni dall'autorevole rivista scientifica Science, le stime sui contributi che i cicli produttivi e l'inquinamento generato dalla popolazione mondiale (che ha giocato comunque un ruolo fondamentale) ai cambiamenti climatici andrebbero riviste.
In particolare, i modelli di studio e simulazione di cui sono dotati i supercomputer impegnati nella ricerca, non terrebbero conto di un fattore importantissimo, ovvero dell'aumento o della diminuzione della percentuale di vapore acqueo negli strati intermedi dell'atmosfera. Secondo Solomon, negli anni '90 l'incremento di questo valore è stato causa di circa un terzo dell'innalzamento della temperatura della Terra, mentre una sua più recente diminuzione sarebbe da ricollegare proprio all'abbassamento di questa percentuale, finora ignorata in tutti gli studi sul tema.
La dottoressa ha comunque precisato che ciò non deve indurre nessuno a pensare che la responsabilità dell'uomo negli sconvolgimenti climatici sia da sottovalutare, ma solamente andrebbe rivisto il ruolo del vapore acqueo nel processo di trattenimento dei gas nell'atmosfera.
Tommaso Tautonico
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