01/01/2013 - 01:00

Aree marine a rischio: occorrono più fondi

È l'allarme lanciato dal WWF Italia in occasione della Giornata europea dei Parchi che si celebra oggi in tutte le 871 aree protette della Penisola. Tagli ai finanziamenti e mancanza di fondi stanno mettendo una seria ipoteca sulla sopravvivenza delle 27 aree marine italiane.
 
 
"Se le aree marine non saranno di nuovo rimesse nella possibilità di operare, - ha dichiarato Dante Caserta consigliere del WWF Italia delegato alle aree protette - si perderanno le competenze e le conoscenze che hanno permesso in questi anni di gestire in modo eccellente molte aree marine. Sono enti che hanno permesso anche la gestione sostenibile di quelle attività generalmente impattanti come la pesca". 
 
Per sopravvivere le 27 aree marine italiane avrebbero bisogno di almeno 400.000 euro a testa
Peccato però che ad oggi ricevano dallo Stato complessivamente poco più di 5 milioni di euro, la metà di quello che potrebbe garantirne non solo una serena sopravvivenza ma anche funzioni basilari come la tutela e promozione del territorio.
 
Il sistema delle aree protette del nostro Paese ha raggiunto importantissimi risultati grazie alla legge quadro sulle aree protette (la L. 394/91) passando dallo 0.6% del territorio italiano protetto negli anni '60 all'odierno 11%. 
Una fetta di territorio di tutto rispetto, non c'è che dire, ma purtroppo in condizioni sempre più critiche: ogni anno infatti ci si batte per far assegnare alle aree protette nazionali e regionali i fondi necessari per la loro sopravvivenza senza però pensare a una politica di lungo termine capace di riconsegnare alle aree protette quelle funzioni per cui sono state istituite.
E questo anche perché quella stessa legge, all'alba dei suoi 20 anni, non è stata mai del tutto applicata, come si vede pensado ai piani di assetto o ai regolamenti, all'operatività degli incentivi o alla disciplina delle aree contigue o al mancato trasferimento delle Riserve Statali agli Enti gestori dei Parchi.
 
Lisa Zillio
autore