01/01/2013 - 01:00

Altri inquinanti nel Lambro?

Ogni emergenza ha i suoi sciacalli, si ipotizza che ci siano altre sostanze sversate nel Lambro. Richieste 3 azioni urgenti per i fiumi: catasto scarichi, mappatura attività a rischio, delocalizzazione Intanto prosegue l'attività del WWF nel Gruppo Operativo per il Delta del Po.
Ciò che resta dell'onda nera, in gran parte bloccata ad Isola Serafini, sta arrivando al mare. Grazie anche alle indicazioni del WWF e dei due parchi del Delta del Po coinvolti nella "cabina di regia" della crisi, sono stati bloccati alcuni dei rami più sensibili per la natura del delta, per la molluschicoltura e per la pesca, ma l'allarme rimane alto.
Ogni tragedia pare avere i propri "sciacalli": sembra, infatti, che, dalle analisi in monitoraggio continuo di questi giorni ed ore, siano state rinvenute altre sostanze lungo il corso del fiume (1.2 dicloroetano' o cloruro di etilene sostanze disinfettanti, solventi di lavanderie...) conseguenti ad altri sversamenti, che hanno obbligato la Protezione Civile a chiudere gli acquedotti del delta, come quello di Porto Tolle, per sicurezza.
Si tenga conto che il 1.2 dicloroetano' o cloruro di etilene è un composto cancerogeno, molto infiammabile, nocivo ed irritante per le vie respiratorie. Il suo principale utilizzo è come intermedio nella sintesi del cloruro di vinile , a sua volta precursore del PVC (il polivinilcloruro, che è una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo), ma è anche usato come agente sgrassante e diluente per vernici.
"Il danno alle popolazioni deltizie, alle attività produttive e alla natura rischia così di essere veramente grave e inaccettabile - ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia - Chiediamo che tutte le istituzioni preposte sul territorio e in particolare Regioni e Province, avviino controlli urgenti su tutte le possibili situazioni a 'rischio scarico' lungo il Lambro, il Po e i suoi principali rami per bloccare o individuare i "furbi" che stanno approfittandosi della situazione. In questo momento è urgente fare un controllo a tappeto su tutte le aziende lungo questi corsi d'acqua e avviare un'analisi del rischio eco-tossicologico dei due fiume a partire dagi organismi alla base della catena trofica per verificare lo stato di rischio eco-tossicologico".
A fronte di questa ulteriore emergenza risulta ancora una volta di più la necessità di una gestione coordinata ed integrata a livello di bacino idrografico come previsto dalle Direttive Quadro acque (2000/60/CE) e "rischio alluvionale" (2007/60/CE) e per questo il WWF rinnova la richiesta al Ministro dell'Ambiente di procedere velocemente alla definizione e istituzione dei distretti di bacino idrografico e di richiedere adeguate risorse affinchè sia possibile riavviare un'azione ordinaria e coordinata di pianificazione e gestione nei nostri fiumi.
Solo in questo modo sarà possibile mettere in cantiere 3 azioni urgenti per i fiumi:
• realizzare un "catasto degli scarichi" complessivo e aggiornato del bacino del Po
• individuare le "attività a rischio" nelle "aree a rischio idrogeologico e/o di esondazione" lungo i nostri fiumi
• provvedere alla loro urgente delocalizzazione o messa in sicurezza
Tommaso Tautonico
autore