11/07/2014 - 11:54

Al via riforma Terzo settore, operativa entro il 2015. Ecco cosa prevede

E' pronta la riforma del Terzo settore e sarà operativa entro la metà del 2015. Il Consiglio dei ministri di ieri ha infatti approvato, su proposta del premier Matteo Renzi e del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, un disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
Il testo del disegno di legge attribuisce al governo la delega ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del testo, uno o più decreti legislativi sul riordino e la revisione organica della disciplina degli enti privati del Terzo settore e delle attività che promuovono e realizzano finalità solidaristiche e di interesse generale.
 
Ma vediamo nel dettaglio cosa dovranno contenere i decreti attuativi della legge delaga. I provvedimento, spiega una nota di palazzo Chigi, dovranno disciplinare la costituzione, le forme organizzative e di amministrazione e le funzioni degli enti privati che, con finalità ideale e senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d'interesse generale, di valorizzazione della partecipazione e di solidarietà sociale, ovvero producono o scambiano beni o servizi di utilità sociale, anche attraverso forme di mutualità con fini di coesione sociale.
 
Per quanto riguarda l'attività di volontariato e di promozione sociale i decreti legislativi punteranno oltre, che alla promozione della cultura del volontariato, alla revisione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato e alla razionalizzazione degli Osservatori nazionali.
 
Per  l'impresa sociale la nuova disciplina mirerà ad ampliare i settori di attività di utilità sociale individuando anche i limiti di compatibilità con lo svolgimento di attività commerciali con finalità diverse. Saranno inoltre previste forme di remunerazione del capitale sociale e di ripartizione di utili nel rispetto di condizioni e limiti prefissati, razionalizzate le categorie di lavoratori svantaggiati tenendo conto delle nuove forme di esclusione sociale e verrà data la possibilità per le imprese private con finalità lucrative e per le amministrazioni pubbliche di assumere cariche sociali negli organi di amministrazione delle imprese sociali, salvo il divieto di assumerne la direzione e il controllo. 
 
Infine il provvedimento varato dal governo prevede alcune norme che disciplinino le misure agevolative e di sostegno economico in favore degli enti del Terzo settore.In tal senso i decreti legislativo dovranno, tra le altre cose, introdurre un regime di tassazione agevolativo che tenga conto delle finalità solidaristiche e di utilità sociale dell'ente, razionalizzare e semplificare il regime di deducibilità e detraibilità dal reddito delle persone fisiche e giuridiche delle erogazioni liberali, in denaro e in natura, disposte in favore degli enti del Terzo settore e stabilizzare l'istituto della destinazione del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche in base alle scelte espresse dai contribuenti in favore degli enti del Terzo settore. 
 
Non solo. Per le imprese sociali verrà anche prevista  la possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio tramite portali on line, in analogia a quanto previsto per le start-up innovative, oltre a misure fiscali agevolative, volte anche a favorire gli investimenti di capitale e verrà istituito un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali. Infine verrà promossa l'assegnazione - sempre in favore delle imprese sociali - degli immobili pubblici inutilizzati, nonché, tenuto conto della disciplina in materia, dei beni immobili e mobili confiscati alla criminalità organizzata, secondo criteri di semplificazione e di economicità, anche al fine di valorizzare in modo adeguato i beni culturali e ambientali.
Rosamaria Freda
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