01/01/2013 - 01:00

AIAB a PE: Ricerca europea in agricoltura

La ricerca pubblica europea per il periodo 2014-2020 sarà finanziata con il programma quadro Horizon 2020, che investe 86 miliardi di euro su diversi settori e priorità. Oltre al settore agricolo tout court, alcune linee di finanziamento di Horizon 2020 interessano specificamente l'agricoltura sostenibile e bio.
Nella categoria "Le sfide della società", infatti, il programma quadro prevede le priorità di ricerca su "Uso efficiente delle risorse e mutamento climatico" e "Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile", priorità che interessano entrambe i sistemi agroecologici come il biologico. Il budget per ogni settore di ricerca è assegnato, ma il Parlamento Europeo sta discutendo i criteri per orientare i finanziamenti nell'ambito dei singoli settori e delle singole priorità. Nell'ambito di tale dibattito Cristina Micheloni, vicepresidente dell'AIAB e membro di TP organics (la piattaforma tecnologica europea per il settore biologico), è stata oggi in audizione di fronte alla Commissione per l'Industria, la Ricerca e l'Energia del Parlamento Europeo, presentando le richieste e le proposte del mondo bio circa l'uso dei fondi per la ricerca e l'innovazione in agricoltura. " I finanziamenti pubblici per la ricerca in agricoltura dovrebbero essere spesi per rispondere alle sfide di interesse collettivo - ha dichiarato la vicepresidente dell'AIAB Cristina Micheloni -. L'agricoltura biologica è il modello agricolo che meglio può rispondere a esigenze quali l'uso efficiente delle risorse naturali, l'equilibrio agroecologico e l'adattamento ai mutamenti climatici. Sarebbe pertanto opportuno che il raggiungimento della sicurezza alimentare attraverso modelli produttivi sostenibili goda di peculiare attenzione della ricerca pubblica, privilegiando proprio il biologico e i sistemi agroecologici, anziché l'agroindustria come avviene oggi".
 
" Vista la scarsità delle risorse naturali, il degrado dei suoli e dei sistemi agroecologici in corso - ha spiegato infatti la Micheloni -, l'agricoltura del futuro deve essere in grado di produrre cibo sano in quantità sufficiente per tutti, ma in modo rigorosamente sostenibile, utilizzando in modo efficiente le risorse, riducendo i propri input di carbonio, preservando i servizi ecosistemici di natura e beni comuni e combinando l'obiettivo della sicurezza alimentare con quello della tutela della biodiversità vegetale e animale".

"Prioritario anche che la ricerca si traduca in innovazione sostenibile e accessibile, se non partecipata, ovvero di essere applicata nei campi e nelle aziende - ha concluso la vicepresidente dell'AIAB Cristina Micheloni -. Horizon 2020 deve quindi includere misure e metodi per portare i risutati delle indagini scientifiche nei campi, a beneficio della collettività".
Vesna Tomasevic
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