01/01/2013 - 01:00

Acqua pubblica, votiamo Si. Ma l'acqua non è solo quella che beviamo

Il 12 giugno con due quesiti referendari ci sarà chiesto se siamo d'accordo a cancellare il D.L. 23bis e il comma 1 dell'art. 154 del TUA che obbligano rispettivamente a rendere privata l'acqua del rubinetto e alla remunerazione del capitale investito nel servizio idrico.
Inoltriamo un interessante articolo di Luigi Pezone sul ruolo dell'acqua pubblica e sull'importanza del quesito sulla privatizzazione dell'acqua previsto nel prossimo referendum. Luigi sostiene fortemente il "SI" per evitare indecenti speculazioni sul bene più prezioso donatoci dalla natura (a pari merito con l'aria). Poco ci importa del rientro economico del capitale investito in un sistema che dal punto di vista idrico perde quasi il 50% di acqua per strada; da quello fognario sviluppa idrogeno solforato e acido solforico, degenera e sversa i liquami (in condizioni assai peggiori di quando è stato accolto in fogna) in fiumi, laghi e mari; da quello depurativo, le rare volte che riesce a depurare, con vasche di trattamento a cielo aperto emette cattivi odori e tutti i gas serra possibili e immaginabili in atmosfera, mentre il mondo intero deve ridurre questi gas. Tutti questi problemi non possono essere addebitati ai cittadini nella bolletta del (dis)servizio idrico integrato.

Inoltre, i nuovi gestori per fatturare di più incentivano i consumi anziché il risparmio. Emblematico fu il caso della città di Firenze dove il Comune con una campagna pubblicitaria, riuscì a ottenere consistenti risparmi idrici suscitando un anno dopo la reazione del gestore (Pubbliacqua) che inviò una lettera agli utenti nel quale giustificava gli aumenti tariffari proprio con l'avvenuta riduzione dei consumi. L'articolo che denuncia questo paradosso è stato pubblicato su La Repubblica del 14/11/2008. Ma, purtroppo, esiste un problema ancora più grande. L'acqua non è solo quella che usiamo, degeneriamo e poi, se ci riusciamo, depuriamo. E' anche quella che non usiamo e non depuriamo che è ugualmente inquinata. Parlo dell'acqua dei fiumi, dei laghi e delle zone costiere. In allegato trovate l'intero articolo proposto e i contatti per poter interagire con Luigi Pezone.
Tommaso Tautonico
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