01/01/2013 - 01:00

Sei sbronzo? L'auto non parte

Arrivano dall'antiterrorismo americano i dispositivi che rilevano il tasso alcolemico del conducente e bloccano il motore

Dalla tecnologia, usata dalla Difesa americana per scovare le bombe dei terroristi, arriva il primo dispositivo per sconfiggere la piaga degli incidenti stradali causati da guida in stato d’ebbrezza. Il futuro automobilistico ci riserva dunque dispositivi sensoriali di serie che bloccano l’auto se il conducente è ubriaco. Questi dispositivi dovrebbero rilevare il tasso alcolico del conducente in una ventina di secondi e funzionare su ogni auto per almeno 10 anni.

Negli ultimi due decenni, come racconta il “Washington Post”, sulle strade americane sono morte oltre 268.000 persone a causa dell’alcol. Il 10% degli automobilisti statunitensi ha dichiarato di aver guidato da ubriaco almeno una volta nell’ultimo anno. Per porre rimedio a questo trend negativo sono intervenute direttamente alcune case automobilistiche internazionali e diversi enti federali americani che si occupano di sicurezza stradale che hanno deciso di finanziare lo sviluppo di questi dispositivi sensoriali.

Robert Strassburger, vice presidente per la sicurezza di Alliance of Automobile Manufacturers, afferma che un primo modello potrebbe essere pronto già fra due anni.

Fin qui la notizia. Commento.

Dovrei essere felice per questa notizia, ma non lo sono. Siamo ancora nella Machiavellica logica de: “Il fine giustifica i mezzi”. Mi spiego. Non è un caso che il metodo proposto provenga da studi avviati nel campo dell'antiterrorismo. L'equazione è immediata: ubriaco al volante=terrorista. Quindi la logica è quella di individuare la mela marcia, tolta la quale il resto del cestino potrà continuare a contenere mele candide ed innocenti. Rifiuto proprio questa logica dicotomica, che ci porterà dritto dritto alla guida dell'auto senza l'autista! Così finalmente saranno contente le società di assicurazione. Sarà però come buttare via il bambino con l'acqua sporca. Il “fattore umano”, visto unicamente come fonte di perturbazione per l'ordinato ed ingegneristico fluire del traffico, verrà completamente estirpato. Siamo davvero sicuri che sia questa - quella tecnologica - l'unica strada possibile per lavorare sul fattore umano e quindi indirettamente anche sugli incidenti stradali?

Sabino Cannone
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