22/10/2015 - 08:59

Rinnovabili: arrivano le correzioni dell'Aeeg sul decreto FER. Ma slitta il parere della Conferenza delle Regioni

Consentire l'accesso agli incentivi previsti dal decreto del ministero dello Sviluppo economico per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili non fotovoltaiche anche a quelle strutture per le quali i lavori di realizzazione vengano avviati prima del loro inserimento nelle nuove graduatorie di accesso ai finanziamenti.
E' questa una delle correzioni richieste dall'Autorità per l'energia e il gas (Aeeg) sul decreto per le FER non fotovoltaiche ed inserito nel parere reso noto dall'Authority.

L'Aeeg ha inoltre chiesto di escludere l'ammissione di impianti "ex zuccherifici" agli strumenti incentivanti affinché a tutti gli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici si applichino le medesime procedure e il medesimo trattamento (soppressione articolo 19 dello schema di decreto). E non solo. L'Authority si è anche espresso sulla quantificazione dell'incentivo da riconoscere agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici ritenendo di prevedere che, nel caso in cui vengano utilizzati componenti rigenerati, la tariffa base assuma un valore inferiore a quello spettante nel caso in cui vengano utilizzati componenti nuovi.

Inoltre sui criteri di calcolo del feed in premium nei casi di prezzo zonale orario superiore rispetto alla tariffa base ovvero negativo, l'Autorità, al fine di evitare disparità di trattamento tra gli impianti di potenza fino a 500 kW e quelli di potenza superiore, ritiene opportuno prevedere che l'incentivo sia calcolato come differenza oraria, sia positiva che negativa, tra la tariffa base e il prezzo zonale orario, modificando in tal senso quanto riportato nell'Allegato 1 allo schema di decreto..

D'accordo con quanto richiesto dall'Autorità è Anie Rinnovabili, che in più di una occasione si è detta non il linea con le disposizioni contenute nel decreto che disciplina gli incentivi alle fonti energetiche non fotovoltaiche. Secondo Anie infatti il provvedimento non sarebbe idoneo a garantire lo sviluppo del settore, in quanto non offre un quadro certo e stabile nel medio periodo.

"Il taglio degli incentivi ha interessato tutte le fonti, seppur in maniera differente in funzione della taglia degli impianti, ma in particolar modo quelli di piccola taglia con punte sino al 40% in meno rispetto alla precedente tariffa, cui si aggiunge il contenuto dimensionamento dei contingenti di potenza per tipologia di fonte rinnovabile" ha commentato Emilio Cremona, presidente di Anie Rinnovabili.

"In generale le iscrizioni ai registri e la partecipazione alle aste continuano a non prevedere auspicati meccanismi tali da garantire la reale esecuzione degli impianti, rischiando di alimentare speculazione e di generare ulteriore incertezza negli operatori, bloccandone l'attività" ha continuato Cremona.

"Pertanto, per garantire la trasparenza del mercato, si auspica che il GSE comunichi il raggiungimento dell'obiettivo limite dei 5,8 miliardi di euro con un anticipo di 6 mesi, che venga introdotto un sistema di garanzia pari al 10% del valore di tutti i progetti a garanzia dell'effettiva volontà di realizzazione dell'investimento, che venga annullato il divieto di accesso agli incentivi a tutti gli impianti che hanno avviato i lavori di costruzione prima dell'entrata in vigore del decreto, che si adotti lo scorrimento automatico dei progetti inseriti in posizione non utile ai fini dell'incentivo ogniqualvolta avvenga una rinuncia o decadenza dei termini, che il GSE comunichi con cadenza mensile le eventuali risorse residue divenute disponibili per le fonti ad accesso diretto" ha continuato il presidente Anie.

"Tarpare le ali alle fonti rinnovabili significa avere una visione miope sul breve e medio periodo, che avrà forti ripercussioni non solo in termini occupazionali, ma anche sul fronte delle conoscenze e delle competenze.
Chiediamo a coloro che sono chiamati a prendere delle decisioni così importanti per il futuro di ascoltare la voce di chi in Confindustria rappresenta un settore strategico e ad alto potenziale, tenendo bene a mente che il futuro sarà sempre più marcatamente green e che le scelte di oggi inevitabilmente incideranno sul panorama di domani
" ha concluso Cremona.

Nel frattempo il parere della Conferenza delle Regioni sul provvedimento, atteso per ieri  è stato rinviato. In questo modo si allungano ulteriormente i tempi per l'approvazione definitiva del provvedimento che disciplinerà gli incentivi nel 2016.

Clicca qui per scaricare il testo intergrale del parere dell'Aeeg sul decreto.
Rosamaria Freda
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