01/01/2013 - 01:00

Physalia, la nave che pulisce i fiumi

Questo oggetto futuristico nasce dalla mente di Vincent Callebaut, il visionario padre anche di Lilypad e Libellula, progetti che rimarranno nella storia dell'evoluzione architettonica e ingegneristica. Questa volta la "balena dei fiumi" si chiama Physalia ed è un ecosistema autosufficiente che genera tutta la potenza di cui ha bisogno dal Sole e lavora per ridurre l'inquinamento delle acque attraverso il bio-filtrazione.
La fitodepurazione rimuove gli inquinanti da un corpo d’acqua e siamo abituati ad immaginarla come uno stagno filtrante. Vincent Callebaut ha progettato un natante capace di ospitare le piante e le tecnologie necessarie a questo processo. L’acqua dei fiumi viene aspirata, distribuita alle piante del suo tetto verde e restituita al fiume più pulita.

Un’altra parte della depurazione è affidata al biossido di titanio (TiO2) di cui è rivestito lo scafo. Questo materiale reagisce in presenza di raggi ultravioletti comportandosi da catalizzatore per l’ossidazione dei composti organici.

Portare a spasso un piccolo ecosistema richiede energia, che viene prodotta a bordo grazie a pannelli fotovoltaici e, quando Physalia è ancorata sul posto di lavoro, delle turbine idrauliche fissate al suo scafo estraggono energia dall’acqua che vi scorre intorno. Physalia riesce a produrre più energia di quella necessaria al suo sostentamento. Quindi un mezzo ad emissioni zero!

Ma la nave non sarà solo questo. Sul suo tetto ed al suo interno ci saranno giardini che contribuiranno alla purificazione dell’aria. Inoltre al suo interno sono presenti laboratori attrezzati per un team di scienziati internazionali.

Un gigante buono, creato dall'uomo, che tra qualche decennio potrebbe realmente fare il suo ingresso sulla terra e rendere dono all'ambiente delle sue capacità.
Vesna Tomasevic
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