01/01/2013 - 01:00

Le biomasse... in ospedale

Non solo aziende, piscine e vivai, ma anche ospedali. Si allarga sempre di più il range di utilizzo delle caldaie a biomasse solide, impianti che permettono un risparmio rispetto all'utilizzo di altri carburanti di circa il 50 per cento con un ammortamento dell'investimento in soli 5-6 anni.
Non solo. Quando si parla di pubblico il rispetto dell'ambiente è d'obbligo, e bruciare biomasse significa risparmiare all'ambiente emissioni di CO2 e di polveri fortemente inquinanti.
Lo sa bene Uniconfort, azienda veneta che si colloca al terzo posto nel panorama mondiale di produttori di caldaie a biomasse solide, 2500 impianti prodotti ed installati negli ultimi 12 anni che hanno evitato l'emissione in atmosfera di 34 milioni di tonnellate di CO2 rispetto all'utilizzo di gasolio e metano. Una quantità di CO2 risparmiata all'ambiente equivalente a quella prodotta da sei milioni di automobili che fanno un giro completo della Terra.

Due le esperienze di Uniconfort nella sanità: una in Inghilterra, nell'Ospedale di Manchester, ed una in Italia, in provincia di Parma, nell'Ospedale di Borgo Val di Taro. Nel primo caso è stato riconvertito parte dell'impianto a nafta grazie all'installazione di due caldaie a biomassa alimentate a cippato, una materia prima naturale che deriva dal verde urbano, dalla manutenzione dei boschi e dalle coltivazioni dedicate. 5MW di potenza complessivi che producono il vapore necessario per riscaldare i locali dell'istituto. Un'esperienza unica in Inghilterra, che oltre ad un vantaggio economico sta garantendo all'istituto anche un ritorno di immagine. Non a caso l'Ospedale di Manchester è diventato meta delle gite scolastiche di studenti inglesi, interessati all'impegno ecologico delle strutture pubbliche.

Una riconversione simile a quella inglese è stata realizzata nell'Ospedale Santa Maria di Borgo di Val Taro, prima struttura sanitaria in Emilia Romagna ad aver scelto un impianto a biomassa, un esempio di riqualificazione territoriale integrata che ha visto la collaborazione sinergica della Provincia, dell'Amministrazione Comunale, dei Consorzi e dell'AUSL. Nell'istituto parmense Uniconfort ha installato una caldaia modello Global a 6 bar di pressione che lavora a 150 °C alimentata a cippato. Attualmente viene utilizzata solo per produrre calore, ma successivamente e con una semplice aggiunta di accessori che consentiranno all'impianto di lavorare a una pressione più alta, potrà produrre anche energia elettrica. Il funzionamento sicuro, efficiente e continuativo è garantito dalla teleassistenza offerta da Uniconfort mediante software che permettono di tenere monitorate a distanza le caldaie.
Marilisa Romagno
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