10/09/2015 - 09:17

Inquinamento, Galletti: massima attenzione del governo sulla salute dei nostri mari

E’ massima l’attenzione del governo sulla salvaguardia dello stato di salute dei nostri mari, e delle relative coste, a partire dal miglioramento dei sistemi di depurazione delle acque di scarico.
Ad affermarlo è stato il ministro, Gian Luca Galletti, rispondendo, nel corso del Question time che si è tenuto nell’Aula di Montecitorio, a un’interrogazione con cui il deputato di Scelta Civica per l'Italia, Salvatore Matarrese, ha chiesto lumi al governo sulle iniziative finalizzate alla salvaguardia e alla conservazione del nostro patrimonio marino e costiero.

Ciò che oggi appare necessario è spendere bene e velocemente le risorse che già ci sono e che sono destinate alla tutela delle nostre acque, ha continuato Galletti ricordando come lo Sblocca Italia abbia previsto la costituzione di un fondo presso il ministero dell'Ambiente, che viene alimentato con la revoca delle risorse stanziate dal CIPE già nell'aprile 2012, che erano destinate a finanziare 183 interventi proprio nel settore della depurazione, per i quali ricorrono alcuni presupposti, che sono l'impossibilità tecnica, la progettualità in ritardo, l'impossibilità urbanistica.

Sempre lo Sblocca Italia ha inoltre stabilito che dal settembre 2015 venga avviata una procedura con poteri sostitutivi da parte del governo, con la nomina di un commissario, per tutti quegli interventi che sono in ritardo, che necessitano quindi dell'adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura, depurazione, e che sono già oggetto di infrazione o di provvedimento di condanna da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea, ha continuato il ministro.
"Ad oggi abbiamo commissariato 13 interventi in due comuni della Sicilia, Misterbianco e Augusta; sono state attivate le proposte di commissariamento per altri 13 interventi in dieci comuni fra Campania e Sicilia; risultano ad oggi diffidati 58 interventi in 45 comuni tra Sicilia, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Marche, Veneto, Liguria e Abruzzo. Dei 183 interventi previsti dalla delibera CIPE, dal novembre 2013 sono stati verificati dall'unità tecnica, che è stata appositamente costituita presso il mio ministero, 156 interventi e formulati 135 pareri tecnici sulla progettazione e sulle successive integrazioni. Sono partiti inoltre tavoli tecnici per l'individuazione delle migliori soluzioni per fare gli interventi nel miglior modo possibile. Si tratta sicuramente di un lavoro lungo e complesso, ma andremo avanti perché lo riteniamo irrinunciabile" ha ricordato ancora Galletti.

In sede di risposta il deputato Mattarrese ha però sottolineato come, a fronte di 7,8 miliardi disponibili con delibere CIPE, siano stati realizzati solo 68 interventi sui 1.296 previsti, e che questo testimoni come la linea di governo sulle amministrazioni locali e sulle regioni molto spesso sia carente e non consenta di trovare soluzioni immediate ad importanti problemi ambientali, come è appunto quello dell'inquinamento marino.
Secondo il parlamentare è dunque indispensabile portare questa problematica sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni "perché non è ammissibile che in questo momento di grave crisi, con problemi di salute dei cittadini e l'inquinamento del mare, le risorse non si spendano perché i progetti non si fanno, perché le amministrazioni sono ferme nel pronto adempimento, perché c’è tutta questa burocrazia poco comprensibile per gli imprenditori e per i cittadini e anche per la tutela dell'ambiente".

Nell’interrogazione il parlamentare ha infatti ricordato come, secondo gli ultimi dati relativi al monitoraggio delle nostre coste, attualmente esista un punto di inquinamento ogni 62 chilometri e che il 45 per cento dei campioni sia affetto da cariche batteriche. Questo dimostra come sicuramente ci sia un problema di scarico di acque reflue direttamente in mare o di carenza nei trattamenti delle acque che vengono appunto sversate in mare ed evidenzia un dato costante di infrazione che riguarda il mare e le coste e che paradossalmente è concentrato nelle regioni che hanno maggiore vocazione turistica, in particolare la Puglia, la Campania, la Calabria e la Sicilia, ha concluso Mattarese.
Rosamaria Freda
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