01/01/2013 - 01:00

Il telefono cellulare 'nemico' sottovalutato della sicurezza stradale

Analisi critica del XVIII RAPPORTO ACI - CENSIS 2010

Sebbene alcool e droghe, oltre all'eccesso di velocità, possano sembrare all'opinione pubblica le cause prevalenti di incidenti - sulla base delle informazioni fornite dai mass media - in letteratura è la distrazione ad essere considerata unanimemente come la principale fonte di sinistri stradali. La sola distrazione è causa del 65% dei tamponamenti, mentre considerando tutte le tipologie di incidenti, essa risulta responsabile dell’80% degli scontri che avvengono sulle strade, risultando in assoluto il principale fattore di rischio (Klauer et al., 2006).

Il XVIII RAPPORTO ACI - CENSIS 2010 evidenzia proprio questo dato ed è forse il suo maggior merito. Sono abituato a  maneggiare con cautela questi rapporti, perché essendo basati su interviste e focus group offrono un punto di vista soggettivo, di per sé senz'altro importante, che però può venire facilmente letto come oggettivo, creando confusione.

C'è poi una certa ambiguità rispetto all'imparzialità della fonte. Questo rapporto rispecchia puntualmente il punto di vista dell'ACI, che è quello dei club che hanno come riferimento l'uso privato dell'automobile. Dimenticando che l'automobile e soprattutto il suo uso privato non appartengono al nostro futuro. E riguardo al passato l'ACI non è certo esente da responsabilità per l'attuale situazione, in quanto ha detenuto il potere, o è stata in grado di orientarlo a proprio favore, per decenni e continua a farlo ancora adesso. In questo in buona compagnia di altri centri di potere, come per esempio le assicurazioni. E' di oggi un comunicato stampa del Codacons: “Dal 1994 ad oggi le tariffe rc auto sono aumentate del 180%, determinando un forte arricchimento delle compagnie di assicurazioni – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Nessuna misura convincerà le imprese assicuratrici a rinunciare ai propri privilegi e agli enormi introiti provenienti dal settore auto e, del resto, non si capisce il motivo per cui le assicurazioni dovrebbero volontariamente diminuire i propri guadagni. L’unico provvedimento davvero in grado di ridurre i prezzi delle polizze, è l’eliminazione dell’obbligatorietà dell’rc auto, come avvenuto in altri paesi”.

Per tornare al XVIII RAPPORTO ACI - CENSIS 2010, cito un passaggio significativo: “Occorre, dunque, abbinare ai quanto mai necessari interventi di tipo legislativo e alle misure di tipo repressivo, una maggiore attenzione all’educazione stradale, all’insegnamento della guida e alla formazione degli automobilisti del futuro. Come evidenziato in più occasioni dall’ ACI (Automobile Club d’Italia) sarebbe quanto mai necessario ed importante che i giovani ed i neopatentati seguissero un corso di guida sicura entro i primi 3 anni dal conseguimento della licenza di guida così da essere sensibilizzati, allertati ed educati ad una maggiore consapevolezza dei rischi e delle modalità con cui affrontare le situazioni di estrema difficoltà alla guida”.

E sapete chi li organizza questi corsi di “Guida sicura”, o quelli di “Guida Sicura Avanzata” che il nuovo codice della strada, dopo un periodo di sperimentazione, è orientato a far divenire obbligatori per il recupero punti e per l'educazione stradale? L'ACI, in collaborazione - per quanto riguarda i corsi di “Guida Sicura Avanzata” - con altri enti ed associazioni, tra cui la Fondazione ANIA (assicurazioni).

In questo modo non ci sarà mai spazio per il nuovo.

Personalmente ho l'impressione che quella dei corsi di guida sicura non sia la strada giusta, che si basino su di un fraintendimento, confondendo la virtù con il virtuosismo.

Sabino Cannone
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