01/01/2013 - 01:00

Furgoni: battaglia sugli obiettivi delle emissioni di CO2

Nel momento in cui si riapre il dibattito europeo sugli obiettivi per le emissioni di CO2 dai furgoni, subito riparte il teatrino dell'industria automobilistica.
I produttori sono stati invitati dalla Commissione europea a ridurre le emissioni dei furgoni a una media di 175 g CO2/km entro il 2016, corrispondente ad un taglio di circa il 14% rispetto alla media del 2007. Questa proposta rischia però di essere indebolita dalle posizioni di paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia, le cui case automobilistiche lamentano un pesante onere economico in un periodo in cui l'Europa sta lottando per uscire dalla peggiore crisi economica degli ultimi 80 anni.
"I furgoni sono costruiti per immagazzinare le merci, non per avere una forma aerodinamica; e sono anche meno adatti per l'applicazione di tecnologie innovative volte a ridurre le emissioni a causa delle limitazioni di spazio e di costi" - sostiene la portavoce di ACEA (Associazione Europea Produttori di Auto) Sigrid de Vries.
"L'industria dell'auto sta facendo tutto il possibile per ottenere una legislazione debole, anche se è un dato di fatto che a Bruxelles c'è una grande spinta politica per avere norme severe" - sostiene Daniel Monetti di Terra! - "L'industria automobilistica dice che gli obiettivi di CO2 sono impossibili da ottenere. Questo non è credibile, perché le case automobilistiche ripetono esattamente le stesse argomentazioni della battaglia sulle emissioni di CO2 dagli autoveicoli; ma, per fare un esempio, con la Focus, Ford è già riuscita a ridurre le emissioni a 99 g/km: è quasi l'obiettivo UE per il 2020. Inoltre una versione verde del Ford Transit sarà in vendita entro la fine dell'anno con un miglioramento dell'11% delle emissioni" - ha aggiunto Monetti.
Secondo l'esperto di auto Paolo Nieuwenhuis della Cardiff Business School, quello che è possibile per le auto lo sarà anche per i furgoni: "In questi ultimi anni la maggior parte dei furgoni diesel è migliorata in efficienza. Volkswagen ha ridotto le emissioni del 10% nel suo nuovo Trasporter; Mercedes afferma di aver ottenuto un miglioramento del 13% con la nuova versione del suo Sprinter; Renault ha ridotto le emissioni del 15% col suo nuovo Master".
E se ACEA ritiene semplicemente "impossibile" raggiungere l'altro obiettivo a lungo termine (135 g/km entro il 2020), Terra! invece afferma ancora una volta che sarà necessario un grande cambiamento tecnologico, in particolare l'elettrificazione dei trasporti e la produzione di ibridi diesel-elettrici, per non perdere completamente di vista gli obiettivi del 2020. E le case automobilistiche sarebbero anche spronate dagli acquirenti di furgoni: le aziende infatti guardano meno al prezzo d'acquisto e più al costo dell'intero ciclo vita, e sicuramente saranno attirate da furgoni che, emettendo - e consumando - meno, consentirebbero un rilevante risparmio di carburante.
 
Tommaso Tautonico
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