01/01/2013 - 01:00

Fred Pearce a Roma per il suo nuovo libro

Sarà a Roma lunedì 26 aprile Fred Pearce, noto ecologista e giornalista scientifico, collaboratore di "New Scientist" e del "Guardian". L'occasione è l'uscita del suo ultimo volume "Il pianeta del futuro. Dal baby boom al crollo demografico", in libreria dal 21 aprile.
Il libro verrà presentato il 26 aprile alle ore 18.00, presso la Libreria Feltrinelli (via Vittorio Emanuele Orlando 78/81, dietro piazza Esedra), in un incontro pubblico a cui parteciperanno Andrea Masullo (membro del comitato scientifico del WWF Italia) e Giovanna Chioini (giornalista di "Internazionale"). È vero che la sovrappopolazione del pianeta è uno dei principali pericoli del futuro? C'è chi non lo crede, indicando invece il rischio peggiore nel gigantismo dei consumi. In Il pianeta del futuro Fred Pearce racconta vite vissute e politiche demografiche, scelte ambientali e pericoli ecologici tra Europa ed Estremo Oriente, paesi africani e centri di ricerca statunitensi. Ribaltando le tesi più diffuse, senza trascurare di mettere in guardia dai rischi distruttivi di un'umanità meno numerosa ma più vecchia e consumista.
Il libro di Pearce,- basato su dati scientifici ma ricco di racconti, storie e testimonianze - tratta una delle tematiche ambientali più calde, ovvero la questione del sovrappopolamento del pianeta, e di ciò che vi è connesso, dall'esaurimento delle risorse alimentari e idriche, all'inquinamento, alla deforestazione. Temi secondi per importanza e drammaticità solo al problema del riscaldamento del pianeta. Il fatto sorprendente è che Pearce dimostra come questa visione catastrofista sia oggi infondata, e come le tendenze demografiche del pianeta stiano andando esattamente nella direzione opposta.
L'idea attualmente più diffusa, radicata in ognuno di noi come un fatto incontrovertibile, secondo cui la terra è destinata alla catastrofe a causa del sovrappopolamento, trova origine in una serie di "certezze" che si sono diffuse negli anni '50, in piena guerra fredda. Secondo questa visione, dal punto di vista demografico il mondo viaggia a due velocità: da una parte i cittadini dei paesi ricchi in costante decrescita, dall'altra quelli dei paesi poveri e culturalmente arretrati in costante aumento.
Esito inevitabile del processo: milioni di poveri che si riversano nei paesi industrializzati, 10 miliardi di individui sul pianeta prima della fine del secolo, risorse in esaurimento, inquinamento, deforestazione, estinzione di migliaia di specie vegetali e animali, e così via. Chi non sottoscriverebbe uno scenario come questo? Eppure, se è vero che parte delle fosche previsioni dei demografi si sono avverate (oggi sulla terra ci sono quasi il triplo degli abitanti registrati nel 1950), è altresì vero che stiamo assistendo a un'inequivocabile inversione di tendenza: sorprendentemente il fenomeno della contrazione demografica, che interessa quasi tutti i paesi del nord del mondo (per esempio, in Europa solo Francia, Islanda, Albania, Gran Bretagna e Irlanda sono sopra il tasso di mantenimento della popolazione, ossia 2 figli per coppia), interessa in misura sempre maggiore anche i paesi poveri: per fare solo qualche esempio, l'indice di fecondità in Thailandia è oggi dell'1,9%; Marocco 2,6, Tunisia 1,7, Turchia 2,2.
Nota Pearce "In venticinque anni il tasso di fecondità brasiliano si è dimezzato, passando al 2,2. Messico, El Salvador, Ecuador, Nicaragua, Colombia, Venezuela e Perù sono tutti precipitati da un valore superiore a 6 a meno di 3. Cile e Costa Rica sono scesi a 2, l'Argentina a 2,4. A Cuba, dove il cattolicesimo è stato sostituito dal comunismo, il tasso è crollato a 1,6. L'unica nazione davvero in controtendenza è Haiti, dove i riti vudù hanno pari dignità della fede cattolica: il valore è fermo a 4,8".
Le cause di questa inversione nella curva della popolazione vanno ricercate nel miglioramento delle tecniche agricole, nella trasformazione dell'organizzazione sociale, nell'urbanizzazione, nella sempre maggiore emancipazione femminile. Quale scenario attendersi, alla luce di questi dati? Quale futuro si prospetta al pianeta dal punto di vista ambientale e agricolo, le risorse basteranno per tutti? Pearce trae le sue personali conclusioni, sempre sorprendenti e in controtendenza, ma fondate su dati e analisi scientificamente ineccepibili.
Tommaso Tautonico
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