01/01/2013 - 01:00

Fotovoltaico: in Italia settore in costante crescita

Secondo Epia, l'associazione europea dell'industria fotovoltaica, l'Italia quest'anno ha superato per la prima volta la Germania per capacità installata. È quanto emerso a PV Rome Mediterranean, il salone internazionale delle tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo nell'ambito di ZeroEmission Rome. Spazio anche per il calore solare per il quale è previsto, a partire dal prossimo anno, un sistema di incentivazione simile al Conto energia per il fotovoltaico
 
Buone previsioni per lo sviluppo del fotovoltaico in Italia che proseguirà con buoni tassi di crescita anche nei prossimi anni: il volume di installazioni fotovoltaiche raggiungerà, infatti, nel 2012 e nel 2013 rispettivamente i 2,7 GW e 2,6 GW. Sono le stime diffuse oggi nel corso del convegno organizzato dal Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) tenutosi oggi a PV Rome Mediterranean, il salone internazionale delle tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo che si svolge nell'ambito di ZeroEmission Rome, la grande manifestazione in corso alla Fiera di Roma dedicata alle energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading, che proseguirà fino a domani.
 
"Dati importanti - ha commentato Valerio Natalizia, presidente del Gifi - certamente inferiori alle performance del mercato negli ultimi due anni, ma che permettono di guardare al futuro con un certo ottimismo, nonostante i timori sulla tenuta del comparto dopo la sostanziale riduzione delle tariffe incentivanti introdotta dal Quarto Conto Energia". Le nuove normative hanno costituito il tema centrale dell'incontro nel quale sono stati sottolineati gli scenari nuovi e promettenti per il settore: la crescita degli impianti commerciali e il residenziale (tetti e facciate degli edifici). Il presidente del Gifi ha poi sottolineato il bilancio positivo del fotovoltaico per il sistema Italia con la creazione di nuovi posti di lavoro: circa 20.000 addetti diretti, con un'età media dei lavoratori di 35 anni. 
 
Ma per non arrestare la crescita serve stabilità normativa, secondo Natalizia: "dall'agosto del 2010 all'agosto del 2011 ci sono stati ben sei interventi normativi che hanno modificato le regole del sistema e ciò sicuramente non favorisce gli investimenti e l'ingresso nel mercato di grandi gruppi industriali. Inoltre - ha continuato - riteniamo ormai indispensabile semplificare e omogeneizzare le procedure autorizzative. Infine, il potenziamento delle infrastrutture di trasmissione dell'energia e spingere sulla creazione delle reti intelligenti per la gestione ottimale dell'energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Altro comparto, quest'ultimo, dove le imprese italiane possono avvantaggiarsi e diventare esportatori di know how e di tecnologie nel resto d'Europa".
 
Le stime di Epia (European photovoltaic industry association) confermano l'andamento in crescita del settore che vedono l'Italia al primo posto tra i paesi europei che raggiungeranno la grig parity: "il pareggio del costo del kWh fotovoltaico con quello generato dalle fonti tradizionali sarà raggiunto nel 2015 per gli impianti con 3 kW di potenza, e nel giro dei due anni successivi per tutte altre taglie di installazioni - ha spiegato Ingmar Wilhelm di Epia - inoltre, l'Italia si attesterà al primo posto per capacità installata annua, superando per la prima volta la Germania. Al terzo posto si consoliderà il mercato degli Stati Uniti, seguito da quelli del india, Giappone con la Cina che balza al quinto posto".
 
Un altro dei temi emersi dal ricco panorama di incontri della giornata riguarda la messa punto di un meccanismo di incentivazione al calore solare simile a quello in vigore in Italia per il fotovoltaico. L'argomento è stato oggetto di dibattito al convegno di Assolterm "Valorizzazione del solare termico" con Sergio D'Alessandris, presidente dell'associazione italiana per il solare termico, che ha ricordato che all'inizio del 2012 dovrebbe scattare, secondo il Decreto Legistlativo 28/11 dello scorso marzo sulle energie rinnovabili, il nuovo meccanismo di incentivazione del solare termico, basato sui criteri del conto energia, cioè sulla corresponsione di un incentivo per ogni kWh di energia termica prodotto. Le norme attuative del decreto - ha aggiunto - dovrebbero essere definite per fine settembre, e fissare l'entità e i criteri dell'incentivazione, ma non è stato ancora formato un tavolo tecnico per discuterne.
 
In vista di questi appuntamenti Assolterm ha formulato una sua proposta, che "prevede - ha spiegato D'Alessandris - un incentivo fisso e forfettario al kWh per impianti di piccola taglia fino a 35 kW di potenza (circa 50 metri quadri di pannelli solari) e un incentivo calcolato sulla reale produzione, da contabilizzare con appositi sistemi, per impianti di potenza tra 35 kW e 1 MW. Ovviamente - ha poi precisato - tutto dipende dal valore dell'incentivo che sarà fissato dal Governo. Quello che chiediamo noi è che l'incentivo fissato sia equo e non penalizzi la tecnologia del solare termico rispetto alle altre. Abbiamo l'obiettivo al 2020 di installare 26 milioni di metri quadri di pannelli solari, contro i 2,5 milioni installati attualmente. Per raggiungere l'obiettivo è importante non deprimere il settore, che tra l'altro conta su prodotti di produzione prevalentemente italiani".
 
Luciano Barra, capo della segreteria tecnica della Direzione generale per l'energia del ministero dello Sviluppo economico ha ribattuto che, secondo le valutazioni del ministero, sarebbe meglio prolungare, per gli impianti solari termici di piccola taglia, di almeno tre anni il sistema di detrazione fiscale del 55% previsto per gli interventi di razionalizzazione energetica degli edifici, che ha dato buoni risultati e riservare il conto energia per impianti di taglia maggiore. Il problema del solare termico - ha commentato Barra - che attira meno interessi del fotovoltaico, non sta però soltanto negli incentivi, ma anche in un appeal che questa tecnologia non ha presso i cittadini, forse a causa del suo scarso contenuto innovativo. Un'idea attualmente al vaglio è quindi di subordinare una parte dell'incentivo al contenuto tecnologico dell'impianto, per stimolare l'industria a sviluppare nuovi prodotti, capaci magari di produrre freddo dall'energia solare nel periodo estivo.
Mara Giuditta Urriani
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