19/03/2024 - 17:27

Efficienza energetica: percorso non in linea con i target Ue

Oggi a Milano si è svolto il convegno finale della X Edizione del Centro Studi per l’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica (CESEF) di Agici. Gli interventi integrati di efficienza energetica e rinnovabili sono più efficienti ed efficaci, portando a una riduzione di CO2 fino al 98% nel settore residenziale.

 

efficienza energetica e rinnovabili

Se la crisi energetica ha riportato l’attenzione delle istituzioni attorno al ruolo dell’efficienza energetica, in Italia gli interventi di efficientamento non crescono a un ritmo in linea con l’innalzamento dei target di decarbonizzazione delle direttive comunitarie. Con la fine delle aliquote di detrazione al 110% e della possibilità di cessione del credito fiscale, infatti, gli interventi in ambito residenziale hanno subito un brusco rallentamento, mentre in quello industriale si assiste a una crescita ancora troppo timida. A pesare è l’assenza di logiche di integrazione tra efficienza energetica e rinnovabili, che porterebbero a un miglioramento nella riduzione della CO2 dei progetti di riqualificazione: che può arrivare al 98% per le villette unifamiliari e al 78% per i condomini.

Sono queste alcune delle evidenze emerse durante la decima edizione del Workshop CESEF, Centro Studi per l’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica di Agici, organizzato oggi a Milano e che vede CVA ed Edison Next partner strategici dell’iniziativa. In questa occasione è stato presentato il Rapporto CESEF 2023, che analizza opportunità e sfide dell’integrazione strategica tra interventi di efficienza energetica (EE) e fonti di energia rinnovabile (FER), a partire dai profili tecnologico, commerciale, finanziario e di policy, con l’obiettivo di proporre nuovi modelli e modificare le policy esistenti.

Dallo studio, emerge come l’integrazione EE-FER è più costo-efficiente della sola efficienza energetica e più efficace delle sole FER. La redditività di interventi integrati, misurata dal valore attuale netto, incrementa fino al 29% per gli edifici pubblici, fattore che riduce i tempi di ritorno degli investimenti, elemento essenziale per riuscire a finanziare i progetti. Questo si riflette in ultima analisi in un costo per la decarbonizzazione inferiore rispetto a progetti separati.

Per incentivare gli investimenti e raggiungere i nuovi obiettivi fissati dall’Unione Europea, il Rapporto suggerisce dunque diverse modifiche alle policy attualmente in vigore, basate su logiche premianti per interventi che raggiungono migliori performance energetiche, e coerenti con il percorso di decarbonizzazione. In particolare, per il settore residenziale il CESEF indica l’introduzione di un sistema di aliquote modulari che favoriscano anzitutto l’edilizia popolare con una detrazione del 90%, seguita da un’aliquota del 60-70% per gli edifici con le peggiori performance energetiche. Per le Pubbliche Amministrazioni si propone un rafforzamento del Conto Termico, destinando maggiori risorse agli enti pubblici, e prevedendo un collegamento tra questo e lo strumento delle Comunità Energetiche per promuovere il fotovoltaico. Nel settore industriale, l’integrazione potrebbe essere favorita dalla tanto attesa istituzione di aste complementari al sistema dei Certificati Bianchi. Secondo la proposta del CESEF si tratterebbe di aste specifiche per combinare le tecnologie rinnovabili e gli interventi di efficientamento, premiando così il maggior investimento sostenuto dagli operatori.

Lo studio, inoltre, ha elaborato nuovi incentivi mirati, focalizzati sulle pompe di calore e sulla decarbonizzazione dell’industria energivora. Per favorire un maggiore utilizzo delle prime, la proposta è quella di un incentivo all’uso che agisca direttamente sul costo della bolletta elettrica, affiancato dalle detrazioni di sconto in fattura e cessione del credito per la sostituzione e l’installazione di nuovi impianti. Per abbattere le emissioni dell’industria, in particolare nei settori hard to abate, si propone invece un sistema di incentivazione ad asta, che premi in modo crescente il maggiore abbattimento di CO2 che gli interventi integrati garantiscono.

“L’efficienza energetica gioca un ruolo fondamentale per il raggiungimento dei nuovi target europei sulla riduzione dei consumi, ma è solo in combinazione con le fonti rinnovabili, attraverso interventi integrati, che si può ottimizzare e massimizzare l’abbattimento della emissioni.”, ha dichiarato Stefano Clerici, Consigliere Delegato di AGICI. “Con l’edizione 2023 del Rapporto CESEF abbiamo voluto illustrare quali sono le maggiori opportunità derivanti da un approccio integrato che, se supportato da un sistema di incentivi adeguato, può essere la chiave per accelerare e rendere economicamente competitivo il percorso di decarbonizzazione”, ha concluso Michele Perotti, Direttore della Unit Efficienza Energetica di Agici.

In occasione del workshop è stato, inoltre, consegnato il Premio “Manager Efficienza Energetica” ad Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia, per “aver contribuito alla diffusione della cultura dell'efficienza energetica attraverso la promozione di interventi innovativi e digitali, orientati alla collaborazione tra pubblico e privato”. A consegnare il premio Cristian Acquistapace, CEO di Renovit e vincitore della scorsa edizione del Premio.

“Sono onorata di aver ricevuto questo premio, per il quale ringrazio Agici e tutto l’Elettorato”, ha commentato Emanuela Trentin, Ceo di Siram Veolia. “Si tratta di un prestigioso riconoscimento che desidero condividere con tutta la squadra di Siram Veolia, che quotidianamente lavora al mio fianco affinché l’efficientamento energetico sia riconosciuto come fondamentale contributo nel percorso di transizione energetica del nostro Paese. La competenza delle risorse di Siram Veolia, che da un secolo opera su tutto il territorio italiano, è il patrimonio su cui continueremo a investire, insieme alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale. Per vincere le sfide ambientali e sociali che ci attendono serve una nuova visione di sostenibilità che metta al centro l’efficienza energetica e le ESCO. Un obiettivo che possiamo raggiungere solo attraverso un'azione collettiva in grado di coinvolgere, insieme, il settore pubblico, quello privato e l’opinione pubblica. Prima di essere materia per ingegneri ed esperti, l’efficienza energetica è un modello culturale. Non si può prescindere dal contributo combinato delle buone pratiche di diminuzione degli sprechi e dei consumi di energia e di una consapevolezza civile, a tutti i livelli. Da qui il nostro impegno sui territori, dove operiamo per sensibilizzare e promuovere la cultura dell’efficienza”.

Tommaso Tautonico
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