24/07/2015 - 09:20

Efficienza energetica: botta e risposta tra Mise e associazioni dei consumatori sulla nuova tassa per i condizionatori

Non ci sarà nessuna tassa sui condizionatori. È quanto precisa il ministero dello Sviluppo economico in merito al recepimento di una direttiva europea che paragona i condizionatori agli impianti di riscaldamento, obbligando i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli ogni 4 anni dei condizionatori stessi.
 
Tutto ciò si traduce in una spesa non indifferente per i cittadini: per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori si stima una spesa di 180 - 220 euro, che salgono a circa 300 se i condizionatori in casa sono più di uno. A questi costi si aggiungono le ricadute indirette: i condizionatori si trovano anche e soprattutto negli esercizi commerciali, nei ristoranti, negli studi di professionisti e la maggiore spesa a carico di questi ultimi sicuramente troverà modo di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini. Sono previste delle multe salate per chi non è in regola: dai 500 ai 3mila euro per il proprietario dei condizionatori.
 
Ma il Mise non è d'accordo e precisa che l'Italia ha introdotto questa direttiva al fine di adeguarsi alle normative europee finalizzate al miglioramento dell'efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l'ecosistema e favorire risparmio economico e competitività.
 
Quanto a impianti di maggior potenza installati presso gli esercizi commerciali, il ministero spiega che a, fronte della spesa per la corretta manutenzione, vi sono importanti vantaggi. Infatti, oltre a garantire la sicurezza, la riduzione dei consumi per il miglioramento dell'efficienza comporta una riduzione della spesa per la bolletta energetica.
 
Per quanto riguarda gli incentivi, il dicastero segnala che sono a disposizione dei cittadini e delle imprese diversi strumenti di agevolazione. Prima di tutto, il cosiddetto ecobonus che garantisce la detrazione fiscale del 65% delle spese sostenute per la sostituzione di condizionatori con impianti più efficienti. Inoltre, le detrazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia consentono di detrarre il 50% della spesa per l'acquisto di nuovi impianti. Un ulteriore strumento particolarmente adatto alle imprese che intendono sostituire gli impianti di condizionamento con altri più efficienti è il cosiddetto "Conto termico" che mette a disposizione incentivi per gli impianti a fonti rinnovabili.
 
"Ebbene sì, sono arrivati a tassare anche l'aria, solo quella condizionata però" ribattono le associazioni dei consumatori, Federconsumatori e Adusbef. 
 
"L'esigenza di introdurre tale tassa deriva dalla necessità per l'Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea. Una direttiva che ha il nobile scopo di tutelare l'ecosistema limitando l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera. Nulla in contrario, anzi ben vengano misure in tal senso, non si capisce però perché tutto questo debba ricadere sui cittadini, già vessati da una situazione di grave difficoltà economica" continuano le associazioni. 
 
Invece di tassare ulteriormente le tasche già vuote dei cittadini, sarebbe stato più "opportuno stanziare incentivi per l'acquisto di condizionatori a basso impatto energetico e per la rottamazione di quelli che consumano di più. In questo modo i benefici per l'ambiente sarebbero stati salvi e anche le tasche dei cittadini che non si possono permettere tali aggravi. Inoltre tale operazione avrebbe dato un buon impulso al mercato, quanto mai necessario in questo momento di crisi" aggiungono Federconsumatori e Adusbef affermando di essere pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale "obolo".
Rosamaria Freda
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