15/11/2014 - 12:09

Ecco i servizi innovativi desiderati dai cittadini romani

Ericsson ha pubblicato un nuovo Report ConsumerLab dedicato agli Smart Citizens di 9 città nel mondo - Roma, Pechino, Delhi, Londra, New York, Parigi, San Paolo, Stoccolma e Tokio – per dimostrare come l’utilizzo di nuovi servizi ICT e Internet possa permettere ai cittadini di essere più informati e di prendere decisioni più smart, guidando anche l’evoluzione in senso digitale delle città in cui vivono.
Il Report esplora diversi concetti e servizi che permetteranno alle persone di diventare più partecipative e proattive nella propria vita cittadina – dal monitoraggio digitale della salute, alla navigazione interattiva e al bike e car sharing in versione social.

L’innovazione dei cittadini romani
I cittadini della capitale italiana sono consapevoli dell’importanza di essere più informati per poter decidere in maniera più razionale. L’utilizzo dello smartphone, in linea con i risultati degli altri Paesi, viene considerato anche dagli italiani come uno strumento importante per limitare certe problematiche e insoddisfazioni causate dalla vita in una grande città.

Dopo quelli di Dehli, Pechino e San Paolo, i cittadini romani sono ad esempio fra i più interessati alla futura disponibilità di mappe con informazioni sul traffico (importanti per l’85%), di strumenti per misurare lutilizzo energetico giornaliero e compararlo con quello dei vicini (79%) e di un sistema di controllo della qualità dell’acqua (68%).

In particolare, sono soprattutto i giovani e gli studenti a sentire la necessità di avere informazioni aggiornate e in tempo reale sulla situazione del traffico, un servizio ritenuto importante per circa il 49% di tutti gli intervistati della capitale.
Per quanto riguarda i servizi che aiuterebbero a controllare la propria salute, risultati i più interessanti per gli utenti intervistati, il 56% degli italiani vorrebbe avere a disposizione sensori per il controllo della postura, per diminuire ad esempio i rischi di infortunio e problemi alla spina dorsale, seguito dal 51% che vorrebbe invece monitorare il battito cardiaco attraverso un servizio sincronizzato con alert e smartphone.

Tra le soluzioni per il controllo del traffico urbano, il 31% di italiani vorrebbe provare un sistema di segnaletica stradale interattivo.

Gli italiani tenderebbero invece a scegliere servizi differenti in base al proprio quartiere e zona di appartenenza. L’82% e il 79% di abitanti del centro di Roma vorrebbero avere a disposizione rispettivamente un servizio di regolazione delle code per gli appuntamenti negli uffici pubblici e la segnaletica stradale interattiva.

Gli utenti delle zone periferiche sentono invece come più urgenti, per il miglioramento del proprio quartiere, un servizio di mappatura del volume del traffico, un numero maggiore di aree per il car/bike sharing e un sistema di alert per controllare la salute del proprio battito cardiaco.

Il sistema operativo del proprio smartphone può influenzare i servizi preferiti nella Roma del futuro? Sembrerebbe di sì: le soluzioni smart più interessanti per gli utenti italiani con dispositivi Android e iOS riguardano in particolare il monitoraggio del battito cardiaco con alert – preferito dall’84% di cittadini con Android rispetto al 82% di quelli con Iphone -, il servizio di organizzazione delle code negli uffici pubblici – al contrario, votato dall’84% di utenti con dispositivi Iphone e dall’81% di quelli con Android -, la segnaletica stradale interattiva – per l’80% di utenti con Iphone e il 78% di quelli con Android -, e la navigazione nei luoghi pubblici tramite il proprio smartphone – per l’80% di chi possiede un Android e il 77% di utente Iphone.
Per quanto riguarda il possesso dei dati personali, il 63% degli utenti vuole mantenere il controllo su questo tipo di informazioni per evitarne la diffusione da parte delle istituzioni, considerate dal 31% non attente ai veri bisogni e interessi dei cittadini. Solo il 12% degli utenti italiani darebbe il consenso alla condivisione dei dati personali a terze parti.

Infine, in linea tendenzialmente con i risultati delle altre città, secondo i romani l’evoluzione in senso innovativo della capitale può essere comunque affidata alle istituzioni e ai fornitori tradizionali.

Gli smart citizens nel mondo
Per quanto riguarda invece i risultati aggregati per le 9 città, risulta evidente che i cittadini vorrebbero utilizzare Internet per fare scelte più informate: fra le opzioni più considerate, ad esempio, il 76% degli utenti con uno smartphone vorrebbe sapere in anticipo, grazie alla presenza di sensori, quali sono le aree cittadine più affollate e poterle così evitare; il 70% desidererebbe confrontare l’utilizzo di energia con i vicini per razionalizzare gli sprechi; il 66% sarebbe invece interessato a controllare in tempo reale la qualità dell’acqua potabile.
I cittadini, attraverso il proprio smartphone, vorrebbero inoltre essere più informati sul proprio stato di salute, con il 48% che utilizzerebbe volentieri ogni giorno un sensore per controllare la postura; comunicare più facilmente con le autorità - con il 29% di utenti che vorrebbe accedere ai servizi pubblici tramite un’ID biometrica unica -; e conoscere le condizioni del traffico urbano, grazie ad esempio a segnali stradali interattivi e a servizi di bike/car sharing, utili per il 74% delle persone.

Interessante notare che, per circa il 50% dei cittadini, questa evoluzione della città in senso smart potrebbe essere resa effettivamente possibile grazie all’intervento delle istituzioni e dei fornitori tradizionali di servizi. La fiducia nei player conosciuti è perciò ancora alta, anche se il 28% degli utenti nel mondo ritiene che le autorità cittadine, pur disponendo delle informazioni personali, non prenderebbero in considerazione il miglioramento del benessere e gli interessi individuali.

I cittadini smart sono inoltre consapevoli del rischio che le proprie informazioni personali così generate vengano divulgate: il 66% vorrebbe avere il pieno controllo sui propri dati in possesso delle istituzioni cittadine, in contrasto con il 19% di coloro che accetterebbe invece la diffusione di tali informazioni a terze parti.

Lo studio è stato condotto a settembre 2014 online su 9.030 utenti con iPhone e smartphone Android di età compresa fra i 15 e i 69 anni. Gli intervistati provenivano da Roma, Pechino, Delhi, Londra, New York, Parigi, San Paolo, Stoccolma e Tokyo, rappresentando 61 milioni di cittadini. I concetti che descrivevano le opzioni sono stati alternati, in modo che ogni intervistato potesse riflettere sui due terzi di tutti i servizi.
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile