23/02/2015 - 19:00

Due gradi: è possibile evitare la catastrofe del pianeta

"2° C. "Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l'economia" di Gianni Silvestrini. Sono da incubo gli scenari che emergono dagli innumerevoli studi sul futuro del pianeta: un ulteriore depauperamento delle risorse, lo sconvolgimento di equilibri naturali e preoccupanti impatti sociali ed economici.
Secondo la comunità scientifica, per evitare conseguenze irreversibili e potenzialmente catastrofiche, la temperatura del pianeta alla fine del secolo non deve superare di 2° C i livelli esistenti prima della Rivoluzione industriale. Ma anche il solo obiettivo dei 2° C richiede un impegno molto incisivo e una netta inversione di tendenza, non solo delle emissioni. Un tema di grande attualità nel 2015, anno del clima. A dicembre a Parigi si terrà infatti la conferenza delle Nazioni Unite che dovrebbe impegnare tutti i paesi del pianeta nel contenimento dei gas serra. E per raggiungere l'obiettivo, come emerge chiaramente dal libro, non sono certo le soluzioni tecniche che mancano, ma la convergenza di interessi concreti accompagnata da una consapevolezza crescente e diffusa! "2° C" ci guida nell'analisi dei cambiamenti che già sconvolgono il comparto elettrico e anticipa le trasformazioni radicali che si preannunciano in altri decisivi comparti dell'economia, dai combustibili fossili ai trasporti, dall'edilizia all'industria. Ci aiuta ad intercettare i segnali del cambiamento evidenziando le modalità innovative si forniscono servizi, descrivendo la rapidissima evoluzione di tecnologie dotate di un'incisività impensabile anche solo pochi anni fa. Alcune di queste mostrano una tale capacità di trasformazione da guadagnarsi il nome di "disruptive technologies".

Gli scenari del passato saranno dunque rimessi in discussione, dalle innovazioni, dalle scelte politiche e da mutamenti socio-culturali. La radicalità degli obiettivi dovrà essere accompagnata da strategie efficaci. E le soluzioni più adeguate, in un sistema complesso e interconnesso, verranno da una visione olistica in grado di valorizzare le integrazioni tra diversi settori e competenze, basata sulla circolarità dei processi produttivi. La chiave di lettura di "2° C" passa attraverso l'analisi delle risposte tecnologiche che saranno man mano disponibili, accompagnata dallo studio delle forze in gioco, da quelle che resistono al cambiamento a quelle che mettono in discussione equilibri ormai precari. Senza dimenticare la crescente sensibilità ambientale e le esperienze locali che saranno determinanti nell'indurre le istituzioni a cogliere i segnali preoccupati e preoccupanti della comunità scientifica rispetto alle alterazioni climatiche, definendo obiettivi, normative e forme di incentivazione.

Questa sarà la verifica cruciale della capacità dei governi di anticipare il futuro, di avviare azioni coraggiose, di compiere scelte efficaci, perché dall'azione delle istituzioni dipenderà la possibilità di interi segmenti produttivi di anticipare i cambiamenti. Il quadro che il libro delinea, complesso e in rapidissima evoluzione, offre una motivazione universale, una delle poche che ancora resiste, cioè l'impegno per la sostenibilità ambientale del nostro pianeta. E contemporaneamente evidenzia straordinarie occasioni per i giovani, dalla cui inventiva potranno venire soluzioni originali. Ma c'è di più. Un risultato così ambizioso, moltiplicare per cinque volte gli attuali sforzi, implicherà inevitabilmente cambiamenti comportamentali. Per concludere, "2° C" suggerisce spunti utili per affrontare l'emergenza climatica, ma si propone di andare oltre. L'ambizione è quella di fornire suggerimenti per delineare una "visione" del futuro.
Tommaso Tautonico
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