09/10/2023 - 12:44

Auto elettriche: il rapporto tra i veicoli e la sostenibilità

auto elettriche

Auto elettriche mezzo di trasporto sostenibile. Quanto di vero c'è in questa affermazione? Un'analisi dei pro e dei contro di quello che dovrà essere il veicolo del futuro.

La lotta al cambiamento climatico sta diventando sempre più necessaria e al tempo stesso ardua, a causa di braccia di ferro tra potenze mondiali che lottano per i propri interessi. Entro il 2030, comunque, l’ONU e le nazioni che ne fanno parte, hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni di C0₂ del 55% rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo, che coinvolge diversi aspetti della vita quotidiana. Una di queste è certamente la mobilità.

I mezzi di trasporto, infatti, producono il 30% delle emissioni totali in Europa e il 72% di esse sono prodotte dal trasporto su strada. Per questo motivo nei mesi scorsi, l’UE ha deciso di muoversi verso una transizione radicale: entro il 2035 non potranno più circolare le auto con combustile a scoppio, a benzina, diesel, GPL e metano. Una mossa che a suo tempo fece discutere, specie in Italia, dove le immatricolazioni di auto elettriche, mezzo concesso poi dal 2035 in poi, sono molto minori rispetto al resto d’Europa, in particolare in Germania.

Le motivazioni si vanno a trovare per lo più in due aspetti: il costo delle auto elettriche, superiore rispetto a quello delle auto a combustione e l’insufficienza di colonnine per le ricariche, che costringe in ogni caso i cittadini a mezzi di trasporto alternativi per i lunghi viaggi. Altro punto a sfavore delle macchine elettriche sono la non immediatezza della disponibilità. In altre parole, i tempi di ricarica costringono una persona a scandire i tempi dei propri movimenti e soprattutto a trovarsi immobile in caso di emergenza.

Il punto a favore, però, è quello che riguarda le emissioni. O almeno così si pensa. Difatti, le auto elettriche non emettono gas serra, quanto meno non nella circolazione. Ciò non vuol dire però, che tutto ciò che gira attorno alle auto elettriche sia climaticamente neutrale. La fabbricazione delle auto elettriche produce il 50% delle emissioni totali del loro ciclo di vita. A queste si aggiungono le emissioni che riguardano le ricariche e lo smaltimento. E ancora le batterie: queste infatti, come si sa, sono particolarmente inquinanti. Come per le batterie dei dispositivi elettronici, anche quelle delle auto, essendo tutte al litio, risultano essere una vera e propria spina nel fianco. La tecnologia di queste batterie prevede che queste abbiano un ciclo di vita di circa 20 anni, ma durante l’utilizzo questo tempo va riducendosi. A causa dell’usura il ciclo di vita di una batteria al litio diminuisce, perché diminuisce la sua capacità massima di accumulare energia.

Ecco che, una volta raggiunta una perdita del 20% della capacità massima di una batteria, questa non può più essere utilizzata nelle auto. Questo comporta uno smaltimento di batterie al litio davvero enorme. Si sa che, almeno al momento, non c’è un metodo non impattante di smaltire e riciclare questo materiale. Inoltre, i costi di estrazione e lavorazione delle materie prime sono inferiori ai costi di smaltimento. Per cercare di arginare tutte queste problematiche, l’Europa hanno emanato delle leggi nelle quali si stabilisce quanta percentuale di materiali come Litio, Cobalto, Rame, ecc. debba essere riciclata.

Invece, per allungare la vita alle batterie delle automobili, si è optato per una riconversione e riutilizzo di queste ultime e di conseguenza anche ridurne il loro impatto ambientale. C’è chi parla di un grande bluff, quello che vuole portare all’adozione esclusiva delle auto elettriche per circolare su strada. Eppure le emissioni potrebbero davvero ridursi notevolmente se intorno all’utilizzo del trasporto elettrico ci fosse attenzione alla produzione, alle ricariche e allo smaltimento con energie rinnovabili.

In ogni caso, sembrerebbe che dal Sol Levante sia pronto un prototipo di auto a idrogeno. Sarebbe proprio quello il carburante dell’auto. Stiamo parlando della Toyota Mirai, testata quasi un anno fa a Roma. Secondo i test svolti al Centro Ricerche Casaccia l’auto garantirebbe 650km con un pieno e tempi di rifornimento inferiori a 5 minuti.

Cristina Mariano
autore
Articoli correlati