01/01/2013 - 01:00

Attenzione!Nel 2020 benzina tutta "green"

Bloomberg Energy Finance individua nei biocarburanti derivanti da scarti vegetali e rifiuti un grandissimo potenziale così da bio-convertire più della metà del consumo di carburanti nell'Unione europea entro il 2020. Ma l'Europa è ancora indietro rispetto agli Stati Uniti, Cina e Brasile.
Uno studio rileva che in Europa nel 2020, circa il 65 per cento dell'uso previsto di carburanti fossili sarà sostituito da "etanolo di prossima generazione" vale a dire 90 miliardi di litri. Lo studio sui biocarburanti è stato commissionato da due colossi, Novozymes e Royal DSM, entrambi produttori di enzimi utilizzati per catalizzare le reazioni durante la produzione di biocarburanti di seconda generazione. Nonostante sia una notizia che ha dell'incredibile l'Europa è in netto ritardo rispetto a Stati Uniti, Cina e Brasile per quanto riguarda lo sviluppo di combustibili dalla materia vegetale i queli sono già avanti nello sfruttamento delle biomasse per produrre energia pulita.

Si teme sia un ritardo voluto per l'Europa in quanto l'UE non dispone infatti di stabilimenti di raffinazione dei biocarburanti provenienti da rifiuti vegetali.
L'ostacolo principale alla crescita del settore è costituito "da uno scenario politico incerto e povero di incentivi" e si è messo in discussione che tale scelta possa concorrere slealmente con i terreni agricoli destinati alla produzione alimentare. Nonostante contestazioni e impedimenti frapposti sono numerose le società europee, tra le quali aziende portoghesi, inglesi, italiane e non solo, che hanno deciso di investire acquistando vaste superfici di terra in Africa, destinate a colture non alimentari, come la jatropha, per la produzione di biocarburanti.
 
Marilisa Romagno
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