13/02/2023 - 14:33

Il futuro del trasporto pubblico in Lombardia

Come si spostano i lombardi oggi? E come lo faranno in futuro? Le sfide e le opportunità per la mobilità.

Il futuro del trasporto pubblico in Lombardia

Il futuro del trasporto pubblico sostenibile in Lombardia

Il futuro del trasporto pubblico è uno dei temi più importanti nell'agenda lombarda: nella regione più popolosa della Penisola, la mobilità è un aspetto fondamentale su cui lavorare per la sostenibilità.

Allo studio e all’applicazione di nuove tecnologie e fonti energetiche – proprio in Lombardia si sta sviluppando un progetto per introdurre nel 2023 dei treni a idrogeno sulla linea della Valcamonica – si affianca la promozione di un uso più esteso del mezzo collettivo, il più sostenibile per eccellenza.

Ma come guidare le persone a scegliere il trasporto pubblico, rinunciando alla comodità del mezzo privato? È solo la buona qualità di un servizio a convincere alla scelta, o entrano in gioco altri fattori altrettanto importanti? Ci sono altre scelte da compiere a livello strutturale e sinergico?

Le differenze tra Milano e il resto del territorio: come ci si sposta in Lombardia?

A Milano, come rileva questo articolo pubblicato dal Wall Street Italia, la metà degli spostamenti urbani avviene tramite il trasporto pubblico, mentre il resto viene effettuato in auto, moto o a piedi. I dati Amat di giugno 2022 mostrano che il trasporto pubblico è utilizzato per il 47% degli spostamenti in città; l'auto il 16%, la moto il 7% e il 30% restante è effettuato a piedi o in bicicletta.

Diversi sono i dati degli spostamenti verso la periferia: la percentuale di utilizzo del trasporto pubblico scende al 30%, mentre l'auto aumenta al 63%, seguita da moto (5%) e bicicletta o piedi (2%). La “colpa” di questo minore uso del mezzo pubblico verso l’hinterland, secondo alcuni, è dovuta alla minore qualità del servizio di trasporto pubblico.

È tutto qui? Per promuovere una mobilità più sostenibile, è importante comprendere i motivi che influenzano la scelta del mezzo di trasporto. La qualità del servizio è un fattore fondamentale, ma ci sono anche altri elementi che possono incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico. Sono riflessioni che gli operatori del settore e le autorità competenti non possono esimersi dal fare oggi: la crisi energetica in corso e l’emergenza climatica sempre più urgente rendono necessario un approccio maturo a questa tematica, che vada oltre le prime impressioni.

Affidabilità, capillarità e disincentivi agli spostamenti privati: la ricetta del successo del capoluogo lombardo

Il successo del trasporto pubblico a Milano è dovuto a un'offerta affidabile e capillare, cresciuta nel tempo. Solo qualche mese fa, per esempio, il capoluogo lombardo ha visto l’inaugurazione delle prime fermate di una nuova linea metropolitana, la M4. Per un’analisi esaustiva è essenziale però ricordare anche che il Comune di Milano ha messo in atto una serie di progressive e severe limitazioni all’uso dell’auto privata entro i confini cittadini, spingendo più persone ad affidarsi alla mobilità urbana.

Guardando agli spostamenti con l’hinterland, abbiamo invece un servizio di qualità – le linee ferroviarie suburbane hanno una puntualità del 90% ed elevata affidabilità – che però non è sufficiente ad aumentare la quota modale del mezzo pubblico, che resta al 30%.

Cosa potrebbe servire? Più treni? Fermate ancora più ravvicinate? Sarebbero interventi dai costi elevati e dai tempi lunghi. Ma sono davvero necessari?

Per migliorare l’offerta bisogna capire come ci spostiamo oggi dopo la pandemia

Per capire come rispondere alle esigenze di mobilità, occorre conoscerle in modo dettagliato. Come? Con un’analisi capillare e continuativa dei flussi di spostamenti e della loro evoluzione. Lo smart working, la disponibilità di mezzi in sharing e a chiamata stanno cambiando le abitudini di spostamento.

Per creare una rete di trasporto che soddisfi le esigenze attuali in modo efficiente e sostenibile per gli utenti e per il sistema stesso, è cruciale avere una comprensione precisa della domanda di trasporto.

Una volta disegnata la mappa degli spostamenti, è necessario che tutti gli attori nel settore della mobilità – aziende, enti regolatori – lavorino insieme per disegnare una rete di trasporti che sia calibrata sulla domanda effettiva e integri i diversi mezzi valorizzando le peculiarità di ciascuno. Il treno deve servire dove ci sono grandi flussi di persone; dove si muovono in pochi o gli spostamenti sono molto irregolari, sono più adatti mezzi differenti.

In più di 200 delle oltre 400 stazioni in regione passa meno del 6% dei passeggeri

Secondo i dati comunicati da Trenord, operatore ferroviario lombardo, al quotidiano il Giorno, meno del 6% dei passeggeri transita in più di 200 delle oltre 400 stazioni in regione. È necessario che un treno che trasporta molte persone si fermi in stazioni con poche persone, meno di dieci o venti al giorno? O questo rappresenta un'offerta in eccesso, che comporta anche sprechi energetici non giustificati?

Non sarebbe più opportuno ridurre le fermate o i servizi dove la domanda è bassa e sostituirli con soluzioni di trasporto smart come navette o shuttle su richiesta, per raccogliere i viaggiatori da quei punti e portarli a snodi più frequentati? Ciò permetterebbe di creare una soluzione di trasporto adeguata alla domanda. Da questa scelta potrebbero derivare ulteriori vantaggi, come ad esempio velocizzare il collegamento fra i centri più grandi riducendo le fermate in stazioni minori.

L'obiettivo: costruire una nuova mobilità integrata e sostenibile

Per migliorare la mobilità, è sicuramente necessario considerare gli aspetti tecnologici che infrastrutturali. Oltre ad agire su questi aspetti, però, è necessario anche riflettere e intervenire sui comportamenti e sulle abitudini di mobilità.

Solo un’azione coordinata e studiata che lavori su tutte queste componenti può dare gli strumenti necessari per affrontare concretamente la sfida per una mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, sociale.  

E solo un approccio maturo a livello di sistema può creare una rete di trasporto veramente integrata, interconnessa e intermodale.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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