30/09/2025 - 17:54

E-mobility, Italia fanalino di coda in Europa: solo il 10,5% delle immatricolazioni è elettrico

In Italia solo il 10,5% delle immatricolazioni è elettrico, meno della metà della media UE. Secondo PwC Strategy&, il Paese resta indietro su infrastrutture e convenienza economica. Cresce l’interesse dei consumatori, ma autonomia e costo restano barriere decisive.

mobilità elettrica

Il mercato della mobilità elettrica in Italia continua a rimanere indietro rispetto al resto d’Europa. Nel primo semestre 2025, solo il 10,5% delle nuove immatricolazioni riguarda veicoli elettrici (PHEV e BEV), contro il 24% della media UE-27. Il divario si fa ancora più marcato se confrontato con i Paesi leader: la Norvegia registra un impressionante 96,1%, mentre la Svezia arriva al 61,3%.

Target europei a rischio

La 6° edizione dell’eReadiness Study 2025 di PwC Strategy& segnala un ritardo significativo anche sul raggiungimento degli obiettivi UE: le immatricolazioni di veicoli elettrici in Italia e in Europa risultano inferiori del 47% rispetto alle stime del 2021. Se questa tendenza dovesse proseguire, l’Unione Europea potrebbe raggiungere la riduzione del 55% delle emissioni di CO₂ non prima del 2032 e l’obiettivo zero emissioni oltre il 2040, cinque anni dopo la scadenza fissata al 2035.

EV owner soddisfatti, ma critici sull’infrastruttura

In Italia, il 90% dei proprietari di veicoli elettrici si dichiara soddisfatto, soprattutto per l’esperienza di guida e di ricarica domestica. Tuttavia, non mancano le criticità: il 43% lamenta la scarsità di colonnine pubbliche, il 36% la ridotta autonomia delle batterie a basse temperature e il 32% costi di manutenzione più alti delle aspettative.

EV sceptic: autonomia e prezzi restano barriere decisive

Tra gli scettici, circa un terzo del campione, i motivi per non acquistare un veicolo elettrico rimangono gli stessi: autonomia limitata, tempi lunghi di ricarica e prezzi troppo elevati. In Italia, il problema del costo pesa più che altrove: il 42% degli intervistati lo considera un ostacolo, contro il 33% della media europea.

Italia e il gap nell’eReadiness Index

L’eReadiness Index 2025, che misura il grado di maturità dei diversi Paesi nella transizione all’e-mobility, attribuisce all’Italia un punteggio di 2,5 su 5, in calo rispetto al 2024 e tra i più bassi in Europa. Restano indietro in particolare le infrastrutture di ricarica pubbliche: in Italia ci sono 1,4 punti di ricarica ogni 1.000 veicoli, contro i 3,9 della Francia e i 3,2 della Germania.

Le prospettive future

Nonostante i ritardi, cresce il potenziale di mercato: il 38% dei consumatori italiani si dichiara interessato ad acquistare un EV entro due anni (vs. 33% nel 2024). Secondo PwC Strategy&, la svolta dipenderà dalla capacità di costruttori, utilities e istituzioni di offrire vetture più accessibili, batterie con maggiore autonomia e una rete di ricarica capillare e veloce su tutto il territorio nazionale.

Tommaso Tautonico
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