10/09/2025 - 17:21

Auto ibride: le emissioni reali sono cinque volte superiori ai dati ufficiali

Secondo i nuovi dati dell’Unione Europea, le auto ibride plug-in emettono in media cinque volte più CO2 rispetto a quanto dichiarato nei test ufficiali di immatricolazione. Nonostante le evidenze, le lobby dell’automotive chiedono all’UE di ridimensionare i controlli.

emissioni

Le emissioni delle auto ibride plug-in (PHEV) sono molto più alte rispetto a quelle riportate dalle case automobilistiche. Un’analisi condotta sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente dimostra che queste vetture producono in media 139 g di CO2 per km, a fronte dei soli 28 g/km dichiarati nei test ufficiali.

Questa discrepanza mette in discussione la reale efficacia delle PHEV nel contribuire alla transizione ecologica e al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’UE.

Il peso delle ibride plug-in sul mercato europeo

Nel 2025 le ibride plug-in rappresenteranno l’8,6% delle vendite di auto nell’Unione Europea. Si tratta di veicoli che combinano un motore elettrico, alimentato da batteria ricaricabile, con un motore termico a benzina o diesel.

Nonostante i dati rivelino un impatto ambientale ben superiore a quanto dichiarato, le case automobilistiche spingono per mantenerne la vendita anche dopo il 2035, anno in cui è previsto lo stop alla commercializzazione di auto non a zero emissioni.

Emissioni reali: discrepanze e fattori di correzione

I dati raccolti da 127.000 veicoli PHEV immatricolati nel 2023 mostrano che i test di laboratorio non rispecchiano le condizioni reali di guida. Per ridurre questo divario, l’UE ha introdotto i cosiddetti utility factor, correttivi che adegueranno i calcoli emissivi già a partire dal 2025.

Questa misura obbligherà le case automobilistiche a ridurre la quota di ibride plug-in vendute o, in alternativa, ad aumentare la diffusione delle auto elettriche a batteria.

T&E: “La Commissione non ceda alle pressioni delle lobby”

Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha commentato: “Le reali emissioni delle ibride plug-in sono un mistero alla luce del sole. L’industria chiede all’UE di chiudere un occhio per ritardare gli investimenti nella vera transizione. La Commissione deve mantenere la sua posizione e rispettare i fattori di utilità già concordati per il 2025 e il 2027”.

Tommaso Tautonico
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