10/07/2014 - 23:37

Ampliati settori Fondo strategico italiano. Sì ad agroalimentare e turismo

Il Fondo strategico italiano (Fsi) potrà investire anche in società che operano nei settori turistico-alberghiero, dell'agroalimentare e della distribuzione, della gestione dei beni culturali e artistici.
Ad annunciare la firma del decreto che amplia il raggio di azione del fondo, da parte del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, è una nota del ministero dell'Economia che precisa come il Fsi sia il veicolo attraverso cui la Cassa depositi e prestiti acquisisce partecipazioni nel capitale di società di rilevante interesse nazionale con solide prospettive di crescita.
I nuovi settori di intervento - di particolare rilievo per l’economia italiana - sono caratterizzati da estrema frammentazione e ridotte dimensioni aziendali e potranno così beneficiare di un nuovo strumento in grado di promuovere processi di aggregazione e sviluppo, spiega il dicastero. Sino ad oggi, l’attività del Fondo si è concentrata sui settori della difesa, della sicurezza, delle infrastrutture, dei trasporti, delle comunicazioni, dell’energia, delle assicurazioni, dell’intermediazione finanziaria, della ricerca e innovazione e dei servizi pubblici, ricorda il ministero.
Il fondo potrà investire anche in società che, seppur non costituite in Italia, oltre ad operare nei settori specifici, controllano società presenti sul territorio nazionale in possesso di particolari requisiti di fatturato (almeno 50 milioni di euro) e di dipendenti (in numero non inferiore a 250). In questo modo, peraltro, sarà ancora più agevole attrarre capitali stranieri e promuovere processi di internazionalizzazione. Resta, poi, confermata la possibilità per il fondo di acquisire partecipazioni in società, che, pur non operando nei settori indicati, presentino un fatturato annuo netto non inferiore a 300 milioni di euro e un numero medio di dipendenti nell’ultimo esercizio non inferiore a 250, con un margine di ribasso del 20% qualora l’attività della società risulti comunque rilevante in termini di indotto e di presenza di stabilimenti produttivi.
In ogni caso le società oggetto dell’intervento del fondo dovranno risultare in una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico ed essere caratterizzate da adeguate prospettive di redditività, conclude il ministero.
Rosamaria Freda
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