12/07/2013 - 12:23

Ambiente: da animalisti solo falsità sui delfinari

L'avv. Massimiliano Bacillieri, Responsabile dell'Ufficio Legale Nazionale di FederFauna e legale di Delfinario di Rimini s.r.l., fornisce importanti precisazioni in riferimento a due articoli pubblicati online in data 3.07.2013 e 4.07.2013 sul Corriere della Sera intitolati rispettivamente "La Brambilla vuole chiudere i delfinari: una barbarie contro animali intelligenti e sensibili" e "Attivita' irregolari nei delfinari italiani. Lav e Marevivo: chiudiamoli".
Nell'articolo del 3 luglio scorso, firmato Redazione Online, l'ex ministro del Turismo e ben nota neo-paladina degli animali, Michela Vittoria Brambilla, senza citare alcuna fonte scientifica accusava i delfinari italiani di costringere i delfini "a vivere in vasche e a esibirsi per il divertimento della folla" ed etichettava tale pratica come "pura barbarie". L'on. Brambilla continuava poi asserendo che tali delfinari neppure vantano "presunti scopi scientifici" ma solo scopi commerciali. Dello stesso tenore disinformato e' l'articolo datato 4 luglio e firmato da Beatrice Montini, che pubblicizza la campagna promossa da Lav, Marevivo, altre associazioni e persino alcuni personaggi dello spettacolo, di boicottaggio dei delfinari. Anche in questo caso si parla di "vita da reclusi", si fa cenno al disturbo arrecato ai delfini dal rumore e dall'acustica dei parchi divertimento che li ospitano, causante malattie e persino morti, e infine si sottolinea nuovamente che "in Italia i delfinari non hanno alcuna funzione ducativa ne' scientifica o di conservazione della specie". Tutto cio' descritto risulta falso e privo di fondamento!

Il Delfinario di Rimini e' attivamente impegnato in progetti di ricerca scientifica avviati in autonomia e/o in collaborazione con enti di ricerca pubblici e privati quali l'Istituto CNR di Scienze Marine di Ancona e numerose Universita' tra cui Bologna, Pisa, Napoli, Ancona, Piemonte Orientale, Torino. Per quanto riguarda l'area etologica, la nascita presso il Delfinario di Rimini in maggio 1995, giugno 1997, settembre 2003 e luglio 2007 di quattro piccoli di delfino ha fornito l'opportunita' di pianificare specifici programmi di ricerca, tuttora in corso, che a partire dalla gestazione, mediante l'acquisizione sistematica di informazioni sulle interazioni madre-figlio, sull'allattamento e, in generale, sullo sviluppo e sulla crescita dei piccoli hanno la finalita' di analizzare fasi delicate della vita degli animali quali quelle legate alla riproduzione. Nell'ambito dell'area bioacustica si svolge da diversi anni una proficua collaborazione con l'Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Ancona incentrata in ricerche vertono sui sistemi biosonar dei delfini, la capacita' di riconoscere attraverso gli echi le forme, il materiale e lo spessore di determinati bersagli, la capacita' di classificare gli oggetti attraverso parametri geometrici.

Nell'ambito dell'area biologica, il Delfinario di Rimini contribuisce, tramite l'invio di campioni di sangue, a ricerche scientifiche di carattere genetico e biomolecolare promosse da Universita' e Istituti di Ricerca. In particolare è stato fornito un supporto per la "Ricerca Telethon per lo studio evolutivo del gene Distrofina" del Dipartimento di Biologia, Universita' di Padova, Italy; per lo "Studio molecolare di Trinucleotidi instabili presenti nel genoma dei mammiferi" del Dipartimento di Sanita' Pubblica e Biologia Cellulare, Facolta' di Medicina, Universita' di Tor Vergata Roma, Italy; per la "Ricerca Telethon per la definizione di uno schema genetico nell'evoluzione" di Telethon Institute of Genetics and Medicine, Ospedale S. Raffaele, Milano, Italy; per lo "Studio dell'epilessia genetica" del Laboratorio di Genetica Umana, Ospedale Galliera, Genova, Italy. Dal 2001, inoltre, il Delfinario di Rimini collabora con il Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria e Produzioni Animali dell'Università degli Studi di Bologna (sede Ozzano Emilia) per la realizzazione di procedure di monitoraggio che non arrechino alcuna forma di disturbo o disagio per gli esemplari, si pongono come obiettivo primario l'allestimento e la validazione di metodiche non invasive per il dosaggio degli ormoni a partire da materiali alternativi al sangue come cute, sfiato, saliva o secreti oculo-congiuntivali.

Per quanto riguarda, infine, l'area ecologica, il Delfinario di Rimini ha partecipato a un progetto di ricerca scientifica atto a migliorare le conoscenze sulla presenza, consistenza e localizzazione della fauna cetologica del Mediterraneo. La campagna di studio iniziata nel 1996 presso l'isola di Lampedusa (Arcipelago delle Pelagie, Agrigento) ha avuto come obiettivi primari il censimento delle specie di cetacei e lo studio eco-etologico delle popolazioni residenti nei pressi dell'isola ed ha consentito di ottenere una mappa di distribuzione di questa specie e di evidenziarne una stretta relazione con le attivita' umane legate alla pesca a strascico. Analogamente, nel 2001 e 2002 il Delfinario di Rimini ha nuovamente supportato uno studio scientifico condotto in ambiente naturale, contribuendo al "Progetto Delfino", un'iniziativa di ricerca e analisi sulla presenza di Cetacei nel tratto di mare prospiciente la provincia di Ravenna. Nato dall'esigenza di indagare un tratto di mare in cui sono forti l'impatto antropico, in particolare per la presenza di piattaforme per l'estrazione di gas, il progetto ha come scopo primario rilevare l'effettiva densita' di delfini presenti nell'area in qualita' di indicatore dell'evoluzione dello stato di salute dell'ecosistema marino.
foto: gooliver.com
Tommaso Tautonico
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