01/01/2013 - 01:00

WFP: Alti livelli di insicurezza alimentare in Sud Sudan

Milioni di persone in Sud Sudan soffriranno la fame quest'anno, se non verranno adottate misure urgenti. Lo afferma un rapporto congiunto dell'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) e del Programma Alimentare Mondiale (WFP).
Il rapporto FAO/WFP è frutto di una missione congiunta di verifica sullo stato del raccolto e della sicurezza alimentare svoltasi nel paese di nuova formazione tra ottobre e novembre 2011 a seguito di una richiesta del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste del Sud Sudan. Il rapporto ha evidenziato come il livello di insicurezza alimentare sia aumentato notevolmente. Il numero delle persone in una situazione di insicurezza alimentare è, infatti, salito da 3,3 milioni nel 2011 a 4,7 milioni nel 2012, di cui circa un milione vive in una condizione di grave insicurezza alimentare rispetto ai 900.000 del 2011. Il rapporto stima che se il conflitto continuerà a provocare ampi spostamenti di popolazione e se i prezzi alimentari continueranno a salire, il numero delle persone in una condizione di grave insicurezza alimentare potrebbe raddoppiare.
 
La scarsità dei raccolti, un'aumentata domanda, prezzi saliti rapidamente, il conflitto in corso, gli spostamenti di popolazione e un ampio numero di persone che ritornano nel paese hanno contribuito, nel loro insieme, a determinare la situazione attuale, con un deficit nella produzione cerealicola che incide fortemente nelle comunità già allo stremo. "Si tratta di una crisi che sta rapidamente avanzando e che il mondo non può ignorare", ha detto Chris Nikoi, Direttore WFP in Sud Sudan. "La situazione è critica, stiamo facendo tutto il possibile per farvi fronte ma ormai il tempo stringe."
 
"Dobbiamo prima di tutto mettere le famiglie in grado di avere un accesso rapido a un cibo sano e nutriente e di far fronte alle necessità di base. Ma per fare questo e ristabilire condizioni accettabili di sicurezza alimentare e nutrizionale nel Sud Sudan dobbiamo rompere il ciclo di livelli sempre maggiori di fame e povertà. Dobbiamo, cioè, aiutare le persone a ritornare a coltivare la terra, ad occuparsi del bestiame e delle altre attività", ha detto George Okeh, capo dell'ufficio FAO in Sud Sudan. Secondo la recente missione di verifica, la produzione cerealicola nazionale del Sud Sudan, nel 2011, è stata inferiore del 19 per cento a quella dell'anno precedente e al di sotto del 25 per cento della media degli ultimi 5 anni. Si stima che il deficit cerealicolo nel 2012 sia di oltre 470.000 tonnellate, quasi la metà dei consumi totali del paese necessari per l'anno in corso.

La scarsità di piogge è stata largamente responsabile dei minori raccolti mentre il conflitto ha esacerbato il problema creando frequenti interruzioni nelle normali attività agricole. I minori rifornimenti alimentari si sono verificati parallelamente al notevole aumento della domanda determinata dal flusso di sud sudanesi che ritornavano dal Nord e di sfollati dal conflitto.
 
In condizioni normali, la combinazione di un insufficiente rifornimento alimentare e di un aumento della domanda avrebbe trovato una risposta adeguata in mercati che funzionavano. Tuttavia, la chiusura delle frontiere tra il nuovo Sud Sudan e il Sudan ha provocato interruzioni nei normali rifornimento di cibi e merci ai mercati del Sud Sudan. Sebbene il deficit alimentare sia stato parzialmente colmato da merci provenienti dai vicini paesi, i lunghi percorsi su strade accidentate, l'alto costo del carburante e il deprezzamento della sterlina Sud Sudanese hanno provocato un notevole aumento dei prezzi.
 
Le azioni in corso
 
L'operazione di emergenza del WFP nel 2012 prevede di assistere circa 2,7 milioni di persone vulnerabili con 150.000 tonnellate di cibo. L'assistenza del WFP si indirizzerà alle famiglie rurali che si trovano in una grave situazione di insicurezza alimentare, ai bambini vulnerabili e alle madri che allattano, oltre che agli sfollati, ai rifugiati e a chi rientra nel paese. Il WFP e i suoi partner sono già pronti a rafforzare il proprio impegno per rispondere ai maggiori bisogni se la situazione dovesse peggiorare. Il rapporto stima che il numero delle persone che necessitano di assistenza alimentare potrebbe salire fino a 3,3 milioni. Il WFP sta cercando il sostegno dei donatori per far fronte all'attuale deficit di 160 milioni di dollari al fine di portare assistenza alimentare a 2,7 milioni di persone vulnerabili. Se la situazione dovesse ulteriormente deteriorarsi, saranno necessari fondi addizionali.
 
Nel corso della stagione agricola 2011, la FAO e i suoi partner hanno fornito attrezzi agricoli e quasi 2.400 tonnellate di sementi a 165.000 famiglie contadine. I beneficiari includevano anche chi faceva ritorno in Sud Sudan e gli sfollati dal conflitto. La FAO ha anche distribuito 5,5 tonnellate di sementi vegetali per diversificare la dieta delle famiglie e migliorare i livelli nutrizionali.
 
Quest'anno la FAO fornirà assistenza agricola per rivitalizzare le capacità produttive in vista della prossima stagione agricola che inizia con le prime piogge di aprile e continua fino a giugno nelle diverse parti del paese. Il governo del Sud Sudan ha anche chiesto alla FAO di includere un programma di trasferimento di contanti simile a quello realizzato in Somalia. Ciò dovrebbe permettere alle famiglie di comprare localmente il cibo mentre ricostituiscono i mezzi produttivi e, parallelamente, stimolare la ripresa economica. La FAO necessita del sostegno dei donatori, quantificato in 23 milioni di dollari, attraverso l'UN Consolidated Appeal Process.

Il WFP è la più grande agenzia umanitaria del mondo e l'organizzazione delle Nazioni Unite che combatte la fame nel mondo. Ogni anno, in media, il WFP fornisce cibo ad oltre 90 milioni di persone in più di 70 paesi.
Vesna Tomasevic
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