28/06/2018 - 12:48

Venezia: nuove barche in vetroresina per la raccolta dei rifiuti

A seguito dei regolamenti in materia di imbarcazioni nel centro storico e alla volontà dell’amministrazione Comunale di procedere ad una progressiva sostituzione degli scafi in metallo, è stata realizzata una nuova tipologia di imbarcazioni.

barche in vetroresina

Costruite in vetroresina, con l’obiettivo di ridurre le necessità manutentive proprie dell’acciaio e alleggerire il penso complessivo, sono state volutamente realizzate con le stesse dimensioni e layout delle attuali imbarcazioni in acciaio sia per conservare le peculiarità operative già presenti che per mantenere la compatibilità con i cassoni compattatori e i carri/cassonetti largamente in uso. Alla fine del ciclo di vita i natanti dopo la bonifica delle parti meccaniche, dei serbatoi e degli altri componenti saranno inviati agli impianti di smaltimento autorizzati per tale tipologia di rifiuto.

“Continua l’attività dell’Amministrazione per l’ammodernamento dei mezzi – ha commentato l’assessore Massimiliano De Martin – in un’ottica di continuo efficientamento nel pieno rispetto del territorio. Un’azione che si aggiunge agli altri progetti recentemente avviati con il fine di migliorare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale come il car sharing ibrido, la fornitura del biocarburante “Eni Diesel +” alla flotta Actv e il protocollo di intesa tra Enel X e il Comune di Venezia per la realizzazione di 50 nuove colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Particolare attenzione è stata rivolta al ciclo di vita del mezzo in vetroresina, con la programmazione della successiva rottamazione di tutti i suoi componenti conforme alla norme e rispettosa della tutela dell'ambiente. Deve essere un nuovo modo di programmare, progettare e realizzare "ora per allora". L’obiettivo è far diventare la nostra città un punto di riferimento nel campo dell’innovazione, del progresso e della sperimentazione segnando una strada che poi in futuro altre città potrebbero imboccare.”

Dal primo prototipo del 2016, tuttora in servizio, perfettamente operativo e finora esente da interventi manutentivi (salvo il consueto lavaggio annuale dell’opera viva e l’applicazione di vernice antivegetativa), sono stati affinati molti aspetti tecnologici; l’impianto oleodinamico è stato aggiornato per renderlo ancora più affidabile, semplice da regolare, con maggiore rendimento e più silenzioso; l’impianto elettrico è stato razionalizzato e migliorato, così come l’impiantistica secondaria; le cabine di guida sono state migliorate e ora sono realizzate anch’esse in vetroresina. Per la costruzione dello scafo, è stato incaricato un cantiere di provata affidabilità, il quale ha realizzato un apposito stampo per assicurarne la corretta replica delle future imbarcazioni, considerato che l’obiettivo aziendale sarà di sostituire, in ordine all’obsolescenza, l’attuale flotta di motobarche in acciaio con queste nuove in vetroresina.

Le motobarche sono dotate di motore turbodiesel “common rail” a basse emissioni, con certificazione TIER2. La propulsione avviene mediante un gruppo poppiero oleodinamico azimutale (può ruotare a 360°) che consente un’ottima manovrabilità, alimentato da una pompa oleodinamica ad alto rendimento. Imbarcano un cassone compattatore a doppia camera (possono imbarcare anche un compattatore a camera singola) alimentato da una pompa oleodinamica ad alto rendimento con tecnologia Load Sensing. Le stesse sono inoltre dotate di una gru di bordo per il prelievo dei carri e cassonetti e della cabina di guida abbassabile per passare sotto i ponti.

Attualmente la flotta di imbarcazioni in vetroresina è composta da sette motobarche con compattatore e una motobarca con cassone aperto. E’ tuttavia già avviata la costruzione di ulteriori tre imbarcazioni con compattatore, che potranno essere completate probabilmente nel corso dell’anno. I natanti sono infine dotati di radar, radio VHF, navigatore GPS e apparato di controllo flotta. Per migliorare la sicurezza dei conducenti a seguito di un tavolo di lavoro con la RLSSA, si è pensato di dotare le ultime tre imbarcazioni di una scala retrattile installata a poppavia, che consentirà l’agevole risalita a bordo del conducente in caso di caduta in acqua. Questa scala è stata realizzata in acciaio inox e sarà adottata anche sulle imbarcazioni di futura realizzazione.

E’ inoltre in corso di realizzazione un natante molto più grande, sempre in vetroresina, che opererà principalmente presso l’isola di Burano; si tratta di una moto-chiatta lunga circa 20 metri e larga circa 5,5 metri che, come le gemelle in acciaio già in uso, imbarcherà due cassoni aperti e due cassoni compattatori (ad una o a due camere secondo necessità). Sarà equipaggiata da una gru di bordo installata a centro stiva e avrà tutti gli ultimi accorgimenti adottati nelle imbarcazioni già realizzate, oltre naturalmente a peculiarità specifiche necessarie per il perfetto funzionamento di questa particolare unità.

Tommaso Tautonico
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