24/07/2013 - 15:00

Venezia: morìa di pesci, l'ecosistema lagunare è stressato

Abbiamo bisogno della massima chiarezza - che abbiamo invocato fin dal primo momento - sulle cause e sulle conseguenze della grave crisi che in questi giorni ha provocato, tra l'altro, la morìa di un'ingente quantità di pesci in laguna. Per questo guardiamo con grande interesse all'indagine aperta dalla Procura di Venezia che, ne siamo certi, aiuterà a fare luce sulla vicenda.
Con queste parola Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, analizza la drammatica situazione relativa alla morìa di pesci che sta colpendo la laguna. E' di ieri la notizia di un'ordinanza che vieta nel modo più assoluto la raccolta, l'utilizzo e il consumo di tutti gli organismi marini morti galleggianti in tutta la laguna di Venezia, per esigenze di prevenzione igienico-sanitaria. C'è, in ogni caso, un aspetto generale che desta preoccupazione, ed è lo stato di stress che l'intero ecosistema manifesta da tempo, a causa di fattori globali (come il mutamento climatico in corso) e di fattori prettamente locali (le modificazioni della morfologia, i cambiamenti delle correnti, la qualità ambientale di certe aree, gli effetti sistemici di tali mutamenti). Fenomeni particolari, come le ondate di calore o il persistere di temperature elevate, possono rappresentare delle aggravanti, esattamente come altre circostanze, ad esempio il dilavare in laguna, grazie alle continue piogge dei mesi scorsi, di nutrienti che possono aver prodotto un abnorme fioritura algale e, quindi, con il caldo e la putrescenza, aver accentuato l'anossia e la morìa dei pesci.

Naturalmente, eventuali episodi di colpevole inquinamento devono essere severamente perseguiti. Stiamo, continua l'assessore all'ambiente, monitorando con gli organi istituzionali e i supporti tecnico-scientifici competenti le conseguenze dell'evento dei giorni scorsi e l'evoluzione della situazione contingente. Preoccupa, tuttavia, lo stato generale della laguna la cui situazione deve tornare al centro dell'attenzione delle istituzioni e della stessa opinione pubblica. C'è un'evidente sproporzione tra il peso economico e l'impatto ambientale delle grandi opere attualmente in esecuzione e gli interventi di tutela diffusa, compresi gli interventi compensativi di quelle opere, dagli importi infinitamente minori, dai tempi più lunghi, pochissimo o per nulla noti, pensati ed eseguiti senza vero coinvolgimento della città e delle sue rappresentanze. Serve una nuova, costante cura dell'ecosistema, un potenziamento della sua capacità di rigenerazione e la messa al bando di ogni nuova offesa ad esso recata.

foto: lavocedivenezia.it
Tommaso Tautonico
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