01/01/2013 - 01:00

Una scossa alla città, il convegno conclusivo

Si è appena conclusa a Palazzo Giureconsulti di Milano la terza edizione di "Una scossa alla città: gli italiani, la mobilità e l'auto a emissioni zero (o quasi)", organizzato da Espansione, il mensile economico del quotidiano Il Giornale.
Durante i lavori, sono state presentate le conclusioni della ricerca Espansione-Interactive Market Research su "Gli italiani, la mobilità e l'auto a emissioni zero (o quasi)". La ricerca, completa e in estratto, può essere scaricata dal sito www.espansioneonline.it. L'evento ha permesso ai milanesi di vedere e provare le auto elettriche già in commercio: le citycar Twizy di Renault, le Ampera di Opel, le Citroen C-Zero del car sharing targato E-vai. Oggi l'auto elettrica convince tre italiani su quattro e risveglia la voglia di mobilità pulita. Da nord a sud; da quest'anno la ricerca Espansione-Interactive, oltre che sull'Italia, ha acceso i riflettori anche sulle principali aree urbane del paese. L'elettrico e l'ibrido sono considerate la miglior tecnologia per l'auto di domani (per il 52% del campione intervistato), e alla domanda "Le piacerebbe avere un'auto elettrica?" hanno risposto sì tre quarti degli intervistati. Che chiedono mobilità pulita: il mix ideale prevede le due ruote, con o senza motore, veicoli elettrici e trasporti pubblici efficienti. Marco Gatti, direttore di Espansione è ottimista e dichiara "ci sono segnali che il viaggio dell'auto elettrica è partito davvero".

La ricerca Espansione-Interactive indica che il rapporto tra gli italiani e l'auto è sempre meno idilliaco, con molte famiglie cercano di fare a meno della seconda auto. Auto che occupa ancora oggi un posto di primo piano nel nostro immaginario e nel modo in cui giudichiamo noi stessi e gli altri, anche se alla domanda "Cosa faresti se vincessi una grossa somma di denaro?" la maggioranza pensa a casa e viaggi; meno di un intervistato su cinque si concederebbe un'auto da sogno. Maurizio Pucci, AD di Interactive, che si chiede "Se le famiglie tagliano la seconda auto, l'auto elettrica cos'è, la prima o la seconda macchina?" Innanzitutto, è un veicolo che soddisfa bene le esigenze di mobilità non solo cittadina, ma anche extraurbana; il giornalista del Giornale Pierluigi Bonora, responsabile auto per la rivista Espansione, vive a 50 km da Milano e per dieci giorni ha viaggiato con un'auto 100% elettrica: "Un'auto bellissima e moderna, facile da guidare e da caricare nel garage di casa. Talmente silenziosa che sembra di volare, con prestazioni che la rendono divertente. Ma bisogna fare l'abitudine a dosare il piede. La prima volta mi sono fatto prendere dall'entusiasmo e ho rischiato di finire la batteria prima di arrivare a casa. Poi ho capito come usarla, e non ho più avuto problemi di autonomia".

L'auto elettrica oggi mette a segno numeri piccolissimi, nota Jacques Bousquet, presidente di Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere in Italia: "Oggi in Europa le elettriche sono lo 0,1% del mercato" dice. "Proprio come le auto diesel nel 1970. Ciò non significa che l'elettrico avrà la stessa fortuna del diesel, ma che possiamo lavorare insieme per costruire quattro pilastri fondamentali: primo le infrastrutture di ricarica, secondo fare in modo che gli enti pubblici si dotino di veicoli elettrici per diffondere la cultura della mobilità sostenibile; terzo, agevolare l'acquisto da parte dei privati e quarto sostenere il car sharing e il pay per use". Sulla stessa lunghezza d'onda Francesco Fontana Giusti, direttore immagine e comunicazione Renault: "Per rendere la mobilità sostenibile accessibile a tutti è fondamentale il lavoro di squadra", afferma. "Occorre informare in modo costruttivo sull'innovazione tecnologica, ampliare le infrastrutture sul territorio, ridurre i tempi di ricarica, continuare a comunicare i benefici economici, oltre che ambientali, delle auto elettriche e ridurre la nostra dipendenza energetica con fonti rinnovabili". Giuseppe George Alesci, direttore comunicazione di Nissan, ricorda la necessità di "informare sulle opportunità e gli sviluppi e dare la possibilità di provare i prodotti del futuro testimoniano la volontà di trasmettere il know how e la cultura di una mobilità ormai necessaria. Pensiamo solo ai taxi: cento anni fa a New York erano tutti elettrici. A distanza di un secolo, stiamo costruendo flotte di taxi a batteria nelle capitali europee. Non c'è nulla di meglio di un taxi per far vedere ai cittadini i vantaggi dell'auto ecologica". L'elettrico piace anche alle imprese, conferma Andrea Solari, vicedirettore generale di Arval: "Crescono le aziende che prendono seriamente in considerazione i veicoli elettrici, per economicità di esercizio e soprattutto per esigenze di mobilità. Prima tra tutte la possibilità di entrare nei centri storici: in questo caso, l'auto elettrica è la risposta". L'attenzione delle aziende è alta, conferma Giacomo Corti di Bosch Italia: la sua azienda sta costruendo un network tra le aziende che credono nella mobilità elettrica, acquistano o noleggiano auto a batteria e installano colonnine; ma chiede "un aiuto da parte del da parte del Comune di Milano: dateci procedure semplici e comprensibili per installare le colonnine, ora non c'è chiarezza e non sappiamo come fare".
L'impegno di Enel viene presentato da Simone Lo Nostro, responsabile marketing, supply e vendite corporate: "Siamo totalmente preparati a seguire di pari passo questo cambiamento epocale. Ma restano da colmare alcuni vuoti, tra cui il gap dell'economicità e il sentiment che la nuova mobilità deve portare tra i consumatori, come fosse una moda da seguire". E il suo collega Luigi Guarrera, responsabile del programma e-moving di A2A, nota che "la stragrande maggioranza delle ricariche oggi si fa nei box di casa o nei cortili delle aziende. Ma le colonnine servono a dare sicurezza agli automobilisti, e ci avviciniamo alla ricarica veloce. Abbiamo colonnine che possono andare più veloci di quanto le auto possano caricarsi, almeno fino ad oggi". L'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo ha ricordato che "è certamente conveniente per tutti viaggiare in modo pulito, tuttavia c'è ancora molta strada da percorrere. L'esperienza ha dimostrato che quando nei cittadini cresce la sensibilità rispetto a un tema, poi il mercato dà risposte che vanno in quella direzione. Regione Lombardia ha messo in atto provvedimenti concreti come il car sharing ecologico E-vai e l'ultimo bando taxi che ha riguardato le auto ibride ed elettriche".
Giovanni De Nicola, assessore Infrastrutture e Trasporti Provincia di Milano, sollecita un diverso modo di muoversi. "Per favorire comportamenti virtuosi ed ecocompatibili, stiamo studiando un nuovo progetto chiamato Itaca, una piattaforma creata da giovani imprenditori per mettere in connessione i cittadini che si spostano per lavoro: uno scambio del proprio posto di lavoro in base alla vicinanza con la propria abitazione". L'assessore alla mobilità di Milano Pier Maran promette regole più semplici per installare le colonnine, ed esorta i costruttori e le utility a darsi un formato standard di ricarica condiviso da tutti e pienamente interoperabile ovunque, "o per lo meno, nella nostra città". Maran chiude invece nettamente all'ipotesi di lasciare aperte ai veicoli ecologici le corsie dei mezzi pubblici: "Le auto elettriche non sono mezzi pubblici; anzi, noi stiamo tagliando dove è possibile le categorie di veicoli autorizzati a percorrerle". I materiali del convegno si possono scaricare all'indirizzo www.espansioneonline.it/eventi/ e poi clic sul link "una scossa alla città".
Marilisa Romagno
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