12/05/2017 - 13:02

Sviluppo Sostenibile, un festival per sensibilizzare gli italiani

Oltre 7 italiani su 10 non conoscono i goal dell’Agenda 2030. Eppure l’84% si dice favorevole a politiche per lo sviluppo sostenibile.
sviluppo sostenibile
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), con i suoi 160 aderenti, promuove dal 22 maggio al 7 giugno un grande confronto sulle sfide del nostro tempo: povertà, lavoro, educazione, disuguaglianze, energia, infrastrutture, cooperazione internazionale e ambiente. Più di mille speaker coinvolti, 200 scuole, decine di università, migliaia di partecipanti su tutto il territorio nazionale. Un’occasione unica per discutere su come disegnare il nostro futuro e cambiare il presente per realizzare uno sviluppo equo e sostenibile.

13 anni. Tanto è il tempo che abbiamo ancora a disposizione per centrare i 17 obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese) che l’Assemblea Generale dell’ONU si è posta con l’Agenda 2030, approvata a settembre 2015, sottoscritta anche dall’Italia. Sono obiettivi che muovono da un sentire comune: l’attuale sistema in cui viviamo non è più sostenibile, urge ripensarlo a 360°, non solo in chiave economica, ma anche ambientale, sociale e culturale. Proprio per sensibilizzare su questi argomenti, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS) ha organizzato un Festival che durerà 17 giorni, tanti quanti gli obiettivi.

Oltre 200 eventi sono in programma su tutto il territorio nazionale promossi dalle oltre 160 organizzazioni che aderiscono all’Alleanza, dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) e da altri soggetti. Un’unica grande manifestazione, diffusa e inclusiva, con oltre mille speaker, decine di università e 200 scuole coinvolte, attività culturali e format inediti. Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2017, che si svolgerà dal 22 Maggio al 7 Giugno, viene presentato oggi a Roma presso la Sala della Stampa Estera, insieme alla campagna di sensibilizzazione e al sito web dedicato (http://www.festivalsvilupposostenibile.it/), nel quale sarà possibile consultare il calendario aggiornato dei singoli eventi.

“Una tale mobilitazione è il segnale di una straordinaria vitalità del nostro Paese e dell’interesse per tematiche da cui non dipende solo il nostro futuro, ma anche il presente, così pieno di incertezze, ma anche di opportunità”, sottolinea il Presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini. “Il Festival sarà una grande occasione di confronto e di condivisione di pratiche virtuose che possono cambiare il nostro modello di sviluppo e, quindi, le politiche, le strategie aziendali e i comportamenti individuali. Alla fine di questa manifestazione, ci sarà bisogno dell’impegno di tutti per mettere in pratica le buone idee utili per portare l’Italia, e non solo, su un sentiero di sviluppo sostenibile”.

Del resto, l’insostenibilità e l’ingiustizia del nostro sistema è ormai confermata da numerose ricerche e studi, così come il sostegno dei cittadini per politiche orientate allo sviluppo sostenibile. Se pensiamo alle principali preoccupazioni degli italiani, guardando ai risultati del X° Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza, realizzato da Demos & Pi e Osservatorio di Pavia per Fondazione Unipolis, scopriamo che le principali paure dei nostri connazionali coincidono anche con i grandi temi al centro dell’Agenda 2030. Un esempio? Tra le paure generali, il 58% teme “la distruzione dell’ambiente e della natura”, il 55% “l’inquinamento”, mentre tra le insicurezze economiche, la paura di “non avere o perdere la pensione” (38%) e “la perdita del lavoro, la disoccupazione” (37%) risultano essere prioritarie.

I 17 SDGs, articolati in 169 traguardi molto concreti, puntano a realizzare un modello nuovo di sviluppo che sia, appunto, equo e sostenibile nel suo complesso. D’altra parte, un sondaggio realizzato per la Fondazione Unipolis, segnala come l’84% degli italiani si dice favorevole a politiche per lo sviluppo sostenibile, una percentuale che sale al 93% tra i giovani, i quali vedono come prioritarie le politiche a favore della protezione dell’ambiente molto più degli anziani. Solo pochi però conoscono l’Agenda 2030 dell'ONU. Infatti, la percentuale di chi è informato “poco” e “per niente” si attesta al 77%, decisamente più alta di quella di chi si dichiara “abbastanza informato” (17%) e “molto informato” (5%).
Tommaso Tautonico
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