16/12/2013 - 11:30

Spesa green e sostenibile: il vademecum di Tacatì in sei mosse

Il rispetto per l'ambiente comincia dai piccoli gesti di ogni giorno. Come fare la spesa. Un'abitudine quotidiana che però può nascondere moltissime insidie per il benessere del nostro pianeta. Ma riempire il carrello in modo sostenibile non è difficile: basta seguire alcune semplici accortezze ed imparare a prestare maggiore attenzione a ciò che si compra e dove.
Tacatì, l'ecommerce "dal volto green" per botteghe alimentari specializzate in qualità locale e filiera corta, propone il suo vademecum per la spesa sostenibile e nel rispetto dell'ambiente. Basta mettere in pratica ogni giorno sei semplici buone pratiche: promuovere la filiera corta, comprare dai piccoli commercianti, acquistare sul web e optare per la consegna a domicilio, sostenere i produttori locali, preferire il biologico e i prodotti sfusi e alla spina, rispettare la stagionalità degli alimenti. Una ricetta che fa bene all'ambiente e che rispecchia la mission di Tacatì: promuovere la filiera alimentare locale dei piccoli produttori e commercianti, contribuendo a rilanciare l'economia del territorio. E che si è dimostrata anche la chiave del successo dell'azienda fondata dai due giovani astigiani Stefano Cravero (CEO) e Giulia Valente (responsabile marketing). Con l'obiettivo ambizioso di affiliare 1000 botteghe nei prossimi 5 anni. Infatti, dopo il lancio in Piemonte (ad Asti, Torino, Cuneo e Biella) Lombardia (Milano) e Toscana (Firenze, Empoli, Livorno, Pisa, Prato), Tacatì prosegue il suo cammino di affiliazione in tutta Italia, che presto la porterà anche in Sicilia, dove si appresta a lanciare il servizio a Catania.

Ma vediamo nel dettaglio il vademecum green di Tacatì per la spesa sostenibile in sei mosse:
1. Promuovere la filiera corta.
Il food miles, ovvero la quantità di chilometri che il cibo percorre per arrivare sulle nostre tavole, nasconde effetti negativi sull'ambiente, che si pagano in termini di aumento dell'inquinamento atmosferico. Al contrario, consumare prodotti locali contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, grazie a trasferimenti di minore percorrenza, e aiuta a contenere gli sprechi e il potenziale inquinanante degli imballaggi necessari allo stoccaggio e al trasporto delle merci. Tacatì si impegna attivamente nella promozione della filiera corta e della cultura del "mangiare bene e locale", proponendo prodotti il più possibile vicini al consumatore.
2. Comprare dai piccoli commercianti.
Fare la spesa nelle botteghe costituisce un'alternativa sostenibile allo spreco della grande distribuzione. Perché i piccoli commercianti ordinano solo i prodotti che vendono, razionalizzando le quantità e riducendo gli scarti, e propongono specialità locali, più fresche e di qualità più alta. Tacatì seleziona le sue botteghe partner attraverso criteri che premiano proprio la qualità e l'attenzione ad ambiente e territorio. Su Tacatì, infatti, i bottegai vendono online solo le specialità dei piccoli produttori locali, rilanciando l'economia del territorio e sensibilizzando i clienti su uno stile di vita attento al rispetto della natura e alla riscoperta dei sapori tradizionali. Alcuni dati: Secondo quanto riporta WWF - One Planet Food, oltre il 40 per cento dello spreco totale di cibo si presenta a livello della distribuzione, e arriva fino al 50 per cento nei vari passaggi che vanno dalla produzione al consumo, con una media europea di circa 179 chilogrammi pro capite. Lo spreco incide anche sull'inquinamento atmosferico: per produrre un chilogrammo di cibo si emettono in media 4,5 chilogrammi di CO2. In Europa si sprecano 89 milioni di tonnellate di cibo all'anno, che producono a loro volta 170 milioni di tonnellate di CO2 a vuoto.

3. Acquistare sul web e optare per la consegna a domicilio.
Anche comprare online e ricevere la spesa a domicilio contribuisce a ridurre l'inquinamento atmosferico. Perché, soprattutto chi non ha il tempo o la possibilità di acquistare prodotti genuini al marcato o in bottega, può fare la spesa senza prendere l'automobile per raggiungere centri commerciali anche molto lontani da casa propria, risparmiando carburante e contribuendo a diminuire le emissioni. Su Tacatì, fare la spesa su internet significa acquistare gli stessi prodotti scelti personalmente dal bottegaio di fiducia. E gli ordini, con garanzia di qualità e sicurezza, arrivano direttamente a casa o in ufficio, oppure si possono ritirare in uno dei punti consegna convenzionati. Alcuni dati: Riprendendo i dati diffusi dall'Agenzia europea per l'Ambiente, lo scorso anno la media ponderata delle emissioni di CO2 prodotte dalle autovetture immatricolate in Italia ha toccato i 129,9 g/km. Secondo i dati dell'Inrix, punto di riferimento internazionale per le informazioni sul traffico, l'Italia è all'undicesimo posto in Europa per indice di traffico, e nel 2012 gli automobilisti italiani hanno trascorso in media 22 ore in coda.
4. Sostenere i produttori locali.
I piccoli produttori locali sono più rispettosi del territorio e della natura, e utilizzano metodi di produzione sostenibili e a basso impatto ambientale. Inoltre, comprare cibo proveniente dalle piccole produzioni, abbatte i costi nascosti - e dannosi per l'ambiente - di trasporto e imballaggio. Tacatì controlla rigorosamente la provenienza dei prodotti venduti attraverso la sua piattaforma ecommerce, selezionando solo ciò che proviene dalle piccole produzioni del territorio.

5. Preferire il biologico e i prodotti sfusi e alla spina.
Consumare prodotti provenienti da agricoltura biologica e specialità alimentari alla spina e sfuse fa bene all'ambiente e alla salute. Il bio azzera l'utilizzo di fertilizzanti e pesticidi chimici, che inquinano le falde acquifere e fanno male chi consuma il prodotto finale, e limita la coltivazione intensiva rispettando i ritmi naturali di maturazione di frutta ed ortaggi. Inoltre, liberare i prodotti dagli imballaggi di plastica o di altri materiali non ecologici o biodegradabili aiuta a ridurre rifiuti, sprechi, inquinamento e "costi nascosti", come quelli del packaging e della pubblicità.
6. Rispettare la stagionalità degli alimenti.
Ogni sapore ha il suo clima. Consumare cibi di stagione comporta meno emissioni di CO2, perché frutta ed ortaggi non devono arrivare da lontano, e penalizza i sistemi di produzione industriali che, per ottenere ortaggi fuori stagione, sfruttano la terra e inquinano le acque con fertilizzanti chimici e pesticidi. E si risparmia, perché le specialità stagionali costano meno. Le botteghe affiliate a Tacatì promuovono la stagionalità di ciò che vendono e sensibilizzano i clienti a consumare solo prodotti di stagione.
Tommaso Tautonico
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