26/05/2020 - 12:15

Sondaggio Nestlé: durante il lockdown sono cresciute attenzione all'ambiente e differenziata

L’emergenza Coronavirus ha cambiato lo scenario della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti nel nostro Paese. L’aumento dei “nuovi scarti” legati al Covid (mascherine e guanti) e dell’utilizzo di plastica monouso per consumazione e asporto rende ancora più importante una corretta raccolta e differenziazione.

attenzione all'ambiente

Dall’ultima rilevazione Toluna per Nestlé (SustainabilitySurveyMay 2020” - ricerca lanciata da Nestlé e condotta da Toluna adaprile 2020 su un campione rappresentativo di 1300 individui) condotta ad aprile emerge infatti una maggiore attenzione degli italiani per la raccolta differenziata rispetto a sei mesi fa (+7,4%, 78,5% totale). Il trend sembra essere confermato anche dagli ultimi dati condivisi da Utilitalia per cui, durante il lockdown, si è registrato un ulteriore aumento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica di circa il 7%.

Attraverso un altro sondaggio ("Sostenibilità e buone pratiche di riciclo: italiani promossi o bocciati?” – ricerca lanciata da Nestlé e condotta da Toluna a febbraio 2020 su un campione rappresentativo di 1000 individui), inoltre, Nestlé ha voluto approfondire il livello di conoscenza e le opinioni degli italiani rispetto agli imballaggi in plastica e al loro smaltimento, per rispondere alle loro necessità in materia di riciclo e di sostenibilità ambientale.

La percezione delle soluzioni sostenibili adottate dalle aziende. Da quest’ultima rilevazione emerge che, al momento dell’acquisto, il 62% degli italiani è influenzato dal materiale di cui è composto il packaging dei prodotti. In questa prospettiva, le iniziative promosse dalle aziende per rendere gli imballaggi sempre più sostenibili vengono premiate dagli italiani, con l’89% di essi che ne riconosce l’utilità. Nello specifico, le azioni più conosciute dagli intervistati sono l’uso di confezioni con ridotto utilizzo di plastica (64%), confezioni in plastica riciclata (56%) e utilizzo di bioplastiche (46%).

L’approccio alla raccolta differenziata. Nel nostro Paese la raccolta differenziata, sistema adottato circa 20 anni fa, funziona e dà buoni risultati. Gli ultimi dati Eurostat disponibili confermano questo trend positivo, assegnando al nostro Paese la più alta percentuale in Europa per recupero e riciclo dei rifiuti urbani e industriali (78,9%). Percentuale più che doppia rispetto alla media UE (solo il 37,8%) e molto superiore a Francia (55%), Germania (42,7%) e Spagna (37,1%).

Anche il quadro che emerge dal sondaggio dipinge gli italiani come molto attenti e diligenti nella raccolta differenziata. Il 76% degli intervistati dichiara, infatti, di seguire costantemente le indicazioni per il corretto smaltimento dei rifiuti. La fascia più “scrupolosa” è quella degli over 55 che si attiene ancora più meticolosamente alle regole di riciclo ed è meno soggetta a dubbi.

Interessante anche come anche la tecnologia venga considerata uno strumento a supporto dello smaltimento dei rifiuti: i sistemi digitali che aiutano a fare correttamente la raccolta differenziata sono ancora poco utilizzati (solo dal 18% della popolazione), ma si riscontra una buona propensione verso di essi. Il 65% degli intervistati ha infatti manifestato apertura e disponibilità all’utilizzo di queste soluzioni innovative.

La quasi totalità degli intervistati (96%) è a conoscenza della presenza di regole proprie per la raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni. Il 73% degli italiani è informato sulle disposizioni del proprio Comune riguardo alla raccolta differenziata, mentre il 24% ammette di conoscerle, ma di non ricordarle bene. Il fatto che le regole di smaltimento varino da un Comune all’altro è un problema molto sentito dai cittadini: per il 74% degli intervistati la molteplicità di disposizioni nei vari luoghi che sono soliti frequentare (casa, ufficio, casa delle vacanze ecc.) genera confusione.

“Gli italiani manifestano un’attenzione crescente per l’ambiente e i materiali riciclabili stimolando le aziende a muoversi in maniera sempre più strategica verso un business sostenibile” – ha dichiarato Marta Schiraldi, Nestlé Packaging Champion per l’ItaliaIn Nestlé ci siamo impegnati per rendere il 100% degli imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025 e per raggiungere questo obiettivo stiamo studiando soluzioni innovative avvalendoci, ad esempio, del nostro Nestlé Institute of Packaging Sciences.

“Riteniamo però che sia necessario un approccio globale al problema - prosegue Marta Schiraldi - che, oltre alla ricerca, punti a coinvolgere e informare anche i consumatori che, come emerso da questo sondaggio, hanno bisogno del supporto di aziende, enti e Istituzioni per ottimizzare il processo di raccolta e riciclo dei rifiuti”.

Tommaso Tautonico
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