24/10/2017 - 13:43

Smog. Mobilità elettrica per le città assediate dall’inquinamento atmosferico.

L’impegno di Share’ngo (car sharing elettrico) contro lo smog urbano e per la mobilità sostenibile.
Emiliano Niccolai, amministratore delegato di Share’ngo: “E’ un problema strutturale. E va affrontato subito favorendo una mobilità sostenibile basata su veicoli elettrici”.

In questo periodo in cui il riscaldamento domestico resta ancora spento per le attuali miti temperature, lo sforamento di emissioni tossiche e polveri sottili (Pm10) nelle nostre città è pesantemente causato dal traffico automobilistico. Share’ngo, il servizio di car sharing a flusso libero che utilizza piccole city car completamente elettriche, sostiene la mobilità sostenibile, a basso impato ambientale, mettendo in circolazionei centinaia nuove vetture disponibili per i cittadini di Milano, Roma e Firenze.
la mobilità più sostenibile è la mobilità elettrica
Mobilità elettrica: entro metà novembre 500 nuove auto in strada a Milano, Roma e Firenze,  grazie alla collaborazione tra il servizio di car sharing di Share’ngo e le istituzioni per soluzioni sperimentali di intermodalità con ferrovie e metropolitane.     

L’inquinamento dell’aria continua a essere la causa della morte prematura di oltre 500.000 cittadini europei ogni anno con costi (esternalizzati, che paghiamo noi) altissimi: tra il 2 e il 6% del PIL secondo le ricerche più recenti.  

E in questi giorni è piena emergenza con valori oltre soglia anche di 2 volte per il particolato fine e il biossido di azoto. 

Uno studio pubblicato su Il Sole 24 Ore sull'inquinamento da PM10 in Lombardia, regione in cui frequentemente viene superata in molte aree la soglia massima ammessa di PM10, ha rivelato che la maggior causa della origine e dispersione di queste particelle è data dalla “combustione di biomasse legnose” (quindi stufa a pellets o legna) che contribuiscono per il 45% alle polveri sottili diffuse nell'aria, i motori diesel contribuiscono per il 14% e un altro 13% è dato da particelle che si staccano dalle pastiglie dei freni e dagli pneumatici. 

In proposito AIEL,  l'associazione delle imprese della filiera legno-energia, sostiene che, invece di accusare il calore da biomassa legnosa, sarebbe preferibile promuovere i generatori di moderna tecnologia a basse emissioni

"E' il traffico automobilistico la prima causa dell’attuale inquinamento atmosferico", sostiene l'associazione.

E infatti in questi giorni, dopo che è stato registrato uno sforamento del limite giornaliero di Pm10, 50 microgrammi per metro cubo, è scattato il blocco del traffico in ben 7 province della Lombardia.

Per questo è improrogabile una radicale trasformazione della mobilità urbana verso modelli più sostenibili: car sharing e vetture a basse emissioni. 

In questo è la mobilità elettrica quella che ha il minore impatto ambientale.  “Bisogna agire subito” ha dichiarato Emiliano Niccolai, amministratore delegato di Share’ngo.
“In Italia, in particolare nelle grandi città, c’è un’emergenza inquinamento che è diventata un problema strutturale. 
Non servono palliativi, ma un’azione concertata e efficace sulle cause che sono note: l’inquinamento da motori termici. 
Ma si può intervenire subito. Share’ngo sta facendo la sua parte con investimenti importanti che porteranno la  flotta nelle principali città italiane dove siamo presenti - Roma, Milano, Firenze e Modena – dalle attuali  1.500 auto a  2.000 e a collaborare con le istituzioni per soluzioni intermodali sperimentali con ferrovie e metropolitane. 
La soluzione all’emergenza c’è ed è già disponibile per le amministrazioni che vorranno con coraggio e determinazione perseguirla".

E’ stato anche confermato che le prime 50 nuove auto elettriche di Share’ngo saranno in strada a Milano nel prossimo fine settimana e altre 150 entro la prima metà di novembre, 200 saranno dislocate a Roma e 50 a Firenze.


Che cos'è Share’ngo
Share’ngo è il primo importante servizio di car sharing a flusso libero che utilizza piccole city car completamente elettriche. 
È una società italo cinese che usa piccole auto (quadricicli “Icaro”) idonee all'uso urbano (no autostrada), omologate per 2 persone e ad emissioni locali e rumore del motore pari a zero. 

Ci si abbona al servizio e si può girare a basso costo di giorno e di notte, parcheggiando e percorrendo strade cittadine accessibili solo ai mezzi elettrici. 
Videotutorial disponibile al link: https://vimeo.com/193862901
 
La convenzione di Share’ngo stretta con Legambiente sino al 31 dicembre 2017
Partito da Milano nel 2015, il servizio Share’ngo è accessibile a chiunque si abboni on line, facendo domanda e inviando la copia della propria patente e registrando una carta di credito. 
Dopo la registrazione l'abbonato riceverà a casa la carta utile per aprire le auto prenotate. 
L'auto potrà essere prenotata, al momento o in anticipo, usando l'App (disponibile IOS e Android).

Con Legambiente registrandosi dalla pagina dedicata, www.sharengo.it/legambiente, fino al 31 dicembre 2017 si possono ottenere le condizioni più basse offerte oggi da qualsiasi altro servizio di car sharing:
- 5 euro all'iscrizione,
- viaggi sino alla fine dell'anno al 25% di sconto, a 0,21 euro al minuto,
- 30 minuti in regalo all'iscrizione
- inoltre, iscrivendoti con Legambiente, otterrai sconti e condizioni privilegiate nel tempo.

Il servizio di Share’ngo è attualmente aperto a Milano, Roma e Firenze. 
Le auto sono dotate di batterie capaci di garantire un centinaio di chilometri a pieno carico e possono essere usate se dispongono del 20% almeno della carica (quindi circa 20 Km di autonomia). 
Per informazioni dettagliate visitare www.sharengo.it  
 
Cosa sono le PM10
Con la sigla PM10 si identificano le microscopiche particelle (Particulate Matter o Materia Particolata) il cui diametro aerodinamico (ovvero corrispondente al diametro di un'ipotetica sferetta di densità uguale a 1 g/cm³ ugualmente veicolata dall'aria) è uguale o inferiore a 10 µm, cioè appena 10 millesimi di millimetro. 

Le Pm10 sono una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, il materiale presente nell'atmosfera in forma appunto di particelle, che è costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide. Queste particelle presenti nell'atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere e fuliggine per quelle solide, caligine e nebbia per quelle liquide.

Le principali fonti di PM10 sono:
Sorgenti legate all'attività dell'uomo: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto. 
Sorgenti naturali: l'erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino.

I paesi UE utilizzano una classificazione in 13 aree per indicare le fonti del particolato. 
Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente, gli edifici sono la principale fonte di PM10 e PM2,5, in aumento nel periodo 2003–2015 e pari al triplo dei trasporti.

Inoltre, una parte rilevante del PM10 presente in atmosfera deriva dalla trasformazione in particelle liquide o solide di alcuni gas (composti dell'azoto e dello zolfo) emessi da attività umane. 

Il particolato che si forma in atmosfera prende il nome di particolato secondario, mentre quello che viene direttamente emesso in forma solida e/o liquida si definisce primario. 
Nelle aree urbane il traffico veicolare è una fonte importante di PM10. 

Secondo l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, oltre il 38% delle stazioni di rilevamento registra superamenti dei limiti di qualità dell'aria per le PM10.
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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