09/07/2013 - 23:57

Smart cities, il Wwf e UniCredit insieme per l'abbattimento di CO2

Il Wwf e UniCredit promuovono un progetto finalizzato ad abbattere la CO2 nei Comuni sotto i 10 mila abitanti. Piccole smart cities crescono.
I cittadini subiscono le pressioni di una crisi senza fine. In molti sono costretti a fare appello agli istituti di credito solo per potersi garantire gli introiti necessari a provvedere alle spese di base. Per tagliare i costi, in molti si rivolgono a portali di comparazione dove è possibile porre i prestiti migliori a confronto, individuando così i tassi più accessibili. Così, siamo spesso portati a pensare alle istituzioni come a enti lontani dai nostri problemi, incapaci di tutelare i nostri interessi. In realtà, anche gli enti pubblici sono costretti ad affrontare, in scala più ampia, i medesimi problemi delle famiglie, tra tagli dei consumi e tentativi di reperimento fondi per badare ai bisogni della comunità.
 
Spesso in Italia i Comuni, in particolar modo quelli piccoli, si pongono l'obiettivo di abbattere la CO2 adottando soluzioni per il risparmio e per l'efficienza energetica. Altrettanto spesso, tuttavia, gli interventi pianificati non vengono realizzati a causa della mancanza di fondi, di erogazione di prestiti bancari e di proteste da parte dei residenti. Per superare queste criticità dal 2011 Banca UniCredit ed il Wwf, insieme ad Officinae Verdi, portano avanti il progetto Smart City-Smart Life, che permette ai Comuni con meno di 10 mila abitanti di risparmiare in bolletta attraverso l'autoproduzione di energia, e di abbattere di conseguenza le emissioni di anidride carbonica (CO2). 
 
Smart City-Smart Life può essere un progetto chiave per quei Comuni che, pur vendo approvato il Paes, piano d’azione per l’energia sostenibile, poi non lo hanno realizzato in quanto, nel frattempo, il Governo centrale ha ridotto drasticamente i trasferimenti. Ma come un Comune può diventare green? 
 
Ebbene, gli interventi realizzati sono tanti per far sì che gli Enti locali diventino più smart. Ad esempio, si può intervenire sull'illuminazione pubblica rendendola più efficiente, e si possono installare piccoli impianti fotovoltaici nei centri sportivi e negli uffici amministrativi o si può semplicemente inserire nei piani d'intervento comunale obiettivi smart che vadano in tutte le direzioni.
 
Una città per diventare smart ha bisogno prima di tutto del consenso dei suoi cittadini verso quelle tematiche ritenute ancora troppo lontane dai loro contesti. Essere "intelligente" vuol dire sviluppare soluzioni integrate per la mobilità, per la società, per l'economia, per l'energia, per la governance: per cui lavorare su una città più verde è solo il primo passo di un percorso d'integrazione tra tutti gli aspetti della vita cittadina. 
 
Nello specifico, poi, per diventare ancora più green i Comuni possono poi puntare anche sulla produzione di energia da biomasse e sulla cogenerazione abbattendo così a 360 gradi gli sprechi di risorse economiche. Tutto ciò non può però non passare attraverso un dialogo costruttivo con la cittadinanza al fine di realizzare opere indispensabili superando la cosiddetta sindrome Nimby. È quella che deriva dall'acronimo britannico "Not In My Back Yard", che tradotto letteralmente sta per "Non nel mio cortile".
SuperMoney
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