15/07/2014 - 15:59

Sistri, sottosegretario Velo: scissione contratto Selex comporterebbe oneri pesanti per lo Stato

Azzerare radicalmente il Sistri, come viene chiesto fa più parti, comporterebbe per lo Stato una serie di problemi di non facile soluzione.
Sulla base del contratto firmato con la Selex SeMa, l'amministrazione dovrebbe infatti, in quel caso, sostenere gli oneri economici delle spese sostenute per realizzare il sistema.
 
A farlo presente è stato il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, rispondendo oggi, nell'Aula della Camera, ad alcune interrogazioni firmate dal Movimento 5 Stelle e dal Pd che chiedevano chiarimenti al governo sull'affidamento, la progettazione e la realizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti
 
Il Sistri è infatti autofinanziato dai contributi degli utenti e, ferma restando la disciplina della responsabilità contrattuale per inadempimento prevista dal codice civile, in caso di recesso dal contratto, il ministero dell'Ambiente sarebbe comunque tenuto a versare alla società un indennizzo corrispondente al valore dell'infrastruttura effettivamente realizzata, laddove il costo non risulti recuperato alla data di anticipata cessazione attraverso il corrispettivo contrattuale, ha spiegato il sottosegretario.
 
L'entità dell'indennizzo andrebbe notificata dalla società e verificata dal ministero e, nel caso in cui non dovesse venire accettata, la decisione verrebbe presa da una commissione specifica creata ad hoc. Ma non è tutto. Con l'azzeramento del Sistri, in assenza di un'alternativa da subito operante, verrebbe comunque meno un efficace strumento di controllo e prevenzione nei confronti delle ecomafie, ha aggiunto la Velo. 
 
Per evitare la scissione del contratto (che peraltro scadrà il 30 novembre prossimo) le speranze del governo sono dunque riposte nel decreto-legge n. 91 del 2014 attualmente in corso di conversione al Senato. Il provvedimento ha disposto come obiettivo prioritario da conseguire l'applicazione dell'interoperabilità e la sostituzione dei dispositivi token-usb, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica. Non solo. Il decreto, oltre ad introdurre importanti elementi di novità sotto il profilo della semplificazione del Sistri, può essere - ha detto la Velo - anche l'occasione per ulteriori miglioramenti del sistema, soprattutto con riferimento alle esigenze di maggiore facilità nell'utilizzo da parte degli utenti. 
 
In questa ottica il governo, e il ministero dell'Ambiente in particolare, si dichiara favorevole - nell'iter di conversione del provvedimento - all'apertura di un dibattito con il Parlamento che conduca a soluzioni condivise sulla sorte del contratto Sistri, ha continuato il sottosegretario. 
 
In sede di replica, il deputato del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni, si è detta assolutamente insoddisfatta della risposta del sottosegretario, definendola "aleatoria". Secondo la Terzoni il governo avrebbe intenzione di arrivare alla vigilia della scadenza senza aver fatto nulla per risolvere la situazione in modo da potersi "giocare le ultime carte". Per la parlamentare il ministero punterebbe infatti a creare "il classico stato di emergenza nel quale, si sa, si riesce a giustificare e a far passare qualsiasi decisione in deroga a normative e contratti in essere".
 
Più o meno dello stesso avviso anche il deputato del Pd Ermete Realacci (firmatario di una delle altre interrogazioni sul Sistri discusse congiuntamente questa mattina) che ha definito la risposta del sottosegretario "onesta, ma imbarazzata e inadeguata alla situazione attuale". 
 
Clicca qui per scaricare il resoconto stenografico dell'Aula di Montecitorio. 
Rosamaria Freda
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